UNA SALA PIENA ACCOGLIE PINO APRILE

“L’incontro dibattito sulla questione meridionale tenutosi Sabato 21 Marzo a Ragusa, dal titolo 155 Anni di false verità, con la partecipazione del giornalista Pino Aprile, è stato un vero successo.” A dichiararlo è Livio Tumino, rappresentante territoriale di UNIONE MEDITERRANEA RAGUSA, circolo Antudo, movimento meridionalista, neo costituito nella provincia di Ragusa, che Sabato ha colto l’occasione della kermesse per presentare simbolo e programma alla collettività. “ Ringrazio di cuore Pino per avere incantato per oltre due ore i presenti con resoconti storici ed approfondimenti politici attuali, dai quali sono emersi dati e fatti sconosciuti ai più, ma che puntualmente raccontano di una parte del paese, il NORD, che ruba all’altra parte il SUD. Non si tratta solo delle centinaia di miliardi di euro sottratti illegittimamente ai bilanci delle nostre regioni e comuni per finanziare lo sviluppo del Nord Italia, si tratta anche della subdola macchinazione per mantenere sempre in condizione di minorità infrastrutturale e culturale, oltre che psicologica, una popolazione che deve rimanere in stato di colonizzazione perenne, nel nostro caso da più di 155 anni. Senza tutto ciò il NORD sarebbe già fallito” Oltre alle recriminazioni, l’occasione è stata utile per parlare di futuro “ Come dice giustamente Pino “ continua Livio Tumino “ da un po’ di tempo la situazione sta cambiando, il senso di inferiorità e servilismo inculcato nel nostro popolo da un secolo e mezzo di oppressione sta svanendo, soprattutto grazie a noi giovani ed a tutti quelli che sono rimasti malgrado tutto e che vogliono realizzarsi qui e non altrove. Sempre più persone sanno, sempre più persone ogni giorno vedono in quale parte dell’Italia è preponderante la corruzione ed il malaffare e capiscono che il male di questo paese proviene dai centri di potere e non dalle regioni meno sviluppate e dalle popolazioni che le abitano. La nostra azione sarà duplice: da un lato continueremo con l’informazione culturale per riscoprire e fare conoscere alla gente le verità negate, dall’occupazione piemontese ai giorni nostri e per denunciare tutti i furti subiti; dall’altro cercheremo di unire e coinvolgere tutte quelle intellighentie sensibili all’argomento, politiche e non, per creare massa critica e portare avanti la battaglia di legittimità della nostra terra, la Sicilia, ma anche di tutto il resto del Sud Italia, dato che l’eccessiva frammentazione fa il gioco del nemico comune, cioè lo stato centrale. Negli ultimi venti anni, tra forzisti, leghisti e PD, la situazione è solo peggiorata per toccare il fondo con l’attuale governo Renzi, il governo più antimeridionalista dal dopoguerra ad oggi, capace di dirottare ben il 98,8% dei fondi al Nord e solo l’ 1,2% al SUD. I leghisti dicono “prima il NORD”, noi chiediamo solo “anche il SUD”. Noi non siamo razzisti né xenofobi, ma siamo contro l’immigrazione selvaggia, così come siamo contro ad un libero mercato senza regole come quello attuale, il mercato globale, che è a vantaggio di pochi e sta svalutando capitali e conoscenze accumulate negli anni, lasciando sul lastrico intere categorie. Siamo contro le mafie in tutte le forme, siamo contro lo stato canaglia, siamo per il rispetto della legge da parte di tutti, per la salvaguardia del territorio, per la dignità delle persone tramite l’opportunità di trovare lavoro e di avere un’abitazione inviolabile, per il rispetto delle tradizioni e delle identità, per uno stato che sia patria e non solo nazione. Nelle stanze dei bottoni devono capire che ormai la corda si è spezzata, i popoli chiedono già apertamente la rivoluzione. Si parla di sciopero fiscale, di occupazione dei comuni e delle prefetture, addirittura di mobilitazione armata e presto dalle parole si passerà ai fatti se in maniera pacifica e democratica, tornando indietro sugli errori commessi, non si adotteranno i doverosi provvedimenti. Dovrà sorgere una classe dirigente capace di prendersi le proprie responsabilità, dato che a queste condizioni, in mancanza di repentini cambiamenti, non ci resta che la scissione.”

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