SI E’ CONCLUSO IL FORUM DELLE CITTA’ EUROPEE DI MALAGA

Si è tenuto a Malaga il 25 e 26 febbraio il Forum delle Città europee ed arabe. Protagoniste di questo importante appuntamento le Organizzazioni dei Poteri locali (Coppem, Ccre, Aiccre, Cplre, Femp e Ato) che si sono incontrate per affrontare i temi della governance, dell’urbanizzazione, dei cambiamenti climatici, dello sviluppo sostenibile delle città oltre che dell’impatto sulla crisi finanziaria. Emilio Verrengia, Presidente della Delegazione Italiana, è intervenuto sottolineando l’importanza delle città e delle regioni del sud nelle politiche comunitarie e nazionali. Nel corso del suo intervento Verrengia ha anche illustrato il ”Documento strategico Mezzogiorno: Linee per un nuovo programma Mezzogiorno 2007-2013′ che affronta ”il tema relativo alla questione urbana riconoscendo all’attuale programmazione il merito – prosegue l’intervento del vicepresidente provinciale -di aver dato centralità a questo ambito di policy.

La volontà è quella di progredire nella strategia di rafforzamento di città e reti urbane con impostazioni, da ritrovarsi nei programmi regionali, che vadano oltre i soli interventi infrastrutturali e incoraggino prevalentemente l’effettivo sviluppo di funzioni. Per  rappresentare la nostra Provincia era presente il Consigliere Provinciale Salvatore Mandarà, il quale nel suo intervento ha sottolineato gli sforzi compiuti per accogliere ed aiutare al meglio gli immigrati che raggiungono le nostre coste con le carrette del mare. 

“Ho voluto sottolineare quello che si sta configurando in questo lembo di Sicilia. Infatti risulterà quanto prima invasa di decine di migliaia di esseri umani colpevoli soltanto di cercare e desiderare democrazia e libertà. Tutti gli uomini, senza distinzioni di età, stato di salute, sesso, razza, religione, nazionalità, ecc. meritano un rispetto incondizionato che nei paesi come la Libia, la Tunisia, ecc. non è prevista. Per rispettare la dignità di queste persone servono risorse. Sarebbe necessario creare prontamente delle aree franche, che possano permettere delle riduzioni di costi atte a poter supportare tale scenario. Infatti bisogna ricordare che tale flusso migratorio va a gravare sulla nostra economia già instabile e  problematica”.

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