“GIOVANI: TRASMETTETE NELLE SCUOLE, NELLE UNIVERSITÀ, NEI LUOGHI D’INCONTRO, IL MESSAGGIO DELL’IDENTITÀ ITALIANA”

Con una semplice cerimonia, svoltasi prima dell’avvio della seduta del consiglio provinciale, si è celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. Bandiere, coccarde e spillette hanno evidenziato il simbolo italiano per eccellenza, affermato dall’art. 12 della nostra Costituzione, ovvero il Tricolore. Non si è trattato di inutile scenografia, ma di un giusto tributo, reso ancora più importante dai fatti di cronaca riguardanti alcuni rappresentanti delle istituzioni che rinnegano il simbolo della Nazione e si rifiutano di commemorare il traguardo raggiunto dall’Italia.

«Questa è una ricorrenza – ricorda il presidente del Consiglio Provinciale, Giovanni Occhipinti – che punta a far scaturire una riflessione sul senso di appartenenza alla Nazione da parte del popolo italiano in un momento di valutazione e di retrospezione profonda dell’Unità d’Italia diverso dalle solite giornate celebrative».

Le note dell’Inno di Mameli hanno poi introdotto le importanti parole del Presidente Antoci, che ci fa piacere riportare integralmente:

“La nostra Comunità Provinciale in modo semplice, ma solenne vuole celebrale il 150° anniversario dell’Italia unita in questo luogo simbolo dell’Istituzione, quale è il Consiglio Provinciale.

È una celebrazione sentita, come sentito è l’attaccamento ai valori ed ai simboli che caratterizzano questo storico avvenimento. L’Unità nazionale è stata voluta fortemente dai nostri padri che l’hanno conquistata con grandi sacrifici e con tanto eroismo, lasciandoci in eredità una Nazione che è punto di riferimento anche in questo mondo globalizzato e frammentato.

La storia del Risorgimento è approdata alla fatidica data del 17 marzo 1861 ed è idealmente continuata, dopo la parentesi del fascismo, fino alla Resistenza ed alla nascita della Repubblica.

Repubblica che è una ed indivisibile, basata su una Costituzione che molti ci invidiano e che, all’art.12, riconosce il tricolore italiano come bandiera della Repubblica.

Questo deve valere per tutti, notizie come quelle apprese fino ad oggi di rappresentanti istituzionali che si rifiutano di cantare l’inno nazionale e di ricordare l’unità italiana, non solo ci feriscono, ma ci fanno affermare, così come ha ricordato il Presidente Napolitano, che la nostra unità forse non è ancora del tutto compiuta.

Lo sarà veramente e tutti dobbiamo convintamente lavorare per questo, quando sarà superato il grande divario nello sviluppo economico, sociale, civile e infrastrutturale del Paese, quando ai nostri giovani saranno assicurate pari opportunità per il loro avvenire.

L’Italia, è sempre il Presidente Napolitano a dirlo, ha bisogno di più unità, di una più forte coscienza unitaria, di un maggiore consolidamento nell’affrontare le sfide che la società di oggi ci pone dinnanzi. Il pluralismo, le autonomie, anche il sano federalismo sono una ricchezza solo se si collocano con convinzione all’interno dell’Unità della Nazione.

Una unità che non è solo istituzionale e politica, ma deve essere culturale e basata sulla solidarietà, con un rinnovato spirito di coesione sociale.

L’Italia è una Nazione che ha ancora grandi potenzialità da mettere a frutto che si potranno veramente sviluppare solo se ci sarà, da parte di tutti, realismo e solidarietà. La Costituzione, nata nel segno della Unità, ha messo insieme energie di segno politico molto diverso, ma tutti hanno cercato i punti di unione e non di disgregazione. Questa celebrazione dei 150 anni dell’Unità Nazionale deve essere per tutti noi un messaggio forte circa la necessità, attorno alle cose che veramente contano, di unire gli sforzi per dare al nostro Paese rinnovate possibilità di crescita e di progresso.

Ed è un messaggio che va rivolto specialmente ai giovani affinché, anche con il nostro aiuto e la nostra testimonianza, recuperino ideali, valori e simboli di una Unità Nazionale e di una Patria quanto mai attuali. Anche il Presidente Napolitano, rivolgendosi ai giovani dice: “Giovani, dateci una mano, fate catena, trasmettete tra i vostri coetanei, nelle scuole e nelle Università, nei luoghi d’incontro, il messaggio dell’Unità Nazionale e dell’identità italiana”. Ed allora con spirito giovane, senza retorica, con semplicità, ma con fermezza riaffermiamo il nostro credere nella Unità della Nazione Italiana, il nostro lottare contro ogni forma di disgregazione, il nostro impegnarci a costruire per noi e per i nostri figli una patria sempre libera, più progredita e più solidale; riassumiamo questo nostro impegno gridando insieme, come i nostri Padri: Viva l’Italia!”.

 

 

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