SOLENNE PROCESSIONE DEL VENERDI’ SANTO A IBLA

Il dolore e la fede. Nella giornata della Passione del Signore. Sono gli elementi che hanno contrassegnato il maestoso incedere, all’uscita del Duomo di San Giorgio, sino a raggiungere la piazza antistante, per dare il via alla solenne processione animata da centinaia di fedeli, dei simulacri del Cristo morto e dell’Addolarata che hanno fatto rivivere, ieri sera, uno dei riti religiosi più antichi della città di Ragusa. Tra due ali di fedeli, con in mano i ceri votivi, al suono mesto della banda musicale “San Giorgio”, il Cristo morto e l’Addolorata, l’uno dinanzi all’altra, hanno proceduto lungo via Arezzo sino a raggiungere, attraversando via XI febbraio, piazza della Repubblica e quindi la chiesa delle Anime sante del Purgatorio.

Poi la processione, passando per via del Mercato e via Orfanotrofio, si è spostata sino a raggiungere piazza Odierna, facendo ritorno, attraverso corso XXV aprile e piazza Pola, in piazza Duomo. Il gran numero di fedeli, in crescita rispetto agli scorsi anni, ha reso ancora più significativo un rito religioso che a Ibla viene celebrato da secoli e che ha fatto rivivere il dolore della Madonna legato alla crocifissione e alla morte di Gesù Cristo. La Settimana Santa a Ragusa Ibla ha dunque vissuto, ieri, un’altra delle fasi più suggestive e cariche di fascino e tradizione di questi ultimi giorni, mettendo in evidenza i momenti di alta spiritualità che hanno caratterizzato questa come le altre processioni tenutesi in occasione delle “Quarantore di adorazione”.

Le cerimonie pasquali, intanto, proseguono anche oggi, 23 aprile, Sabato santo, con la celebrazione dell’Ora della madre, alle 18, presso la chiesa di San Francesco all’Immacolata. Alle 22, al Duomo di San Giorgio e alla chiesa di San Tommaso, la veglia pasquale e, a seguire, la santa messa. Domani, giorno di Pasqua, le messe saranno celebrate al Duomo, alle 11 e alle 12, e a San Tommaso, alle 12 e alle 18. La santa messa solenne, infine, è in programma al Duomo di San Giorgio alle 19. 

 

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