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La riapertura dei cantieri della Siracusa-Gela potrebbe essere vicina. Individuata una possibile soluzione
22 Mag 2018 16:11
Si profila una soluzione alla attuale fase di stallo relativa ai cantieri autostradali in atto sospesi.
Una soluzione tutta economica e poco politica, quindi forse di concreta realizzazione.
Si ricorda intanto ai nostri lettori che l’impresa che ha vinto l’appalto per il cantiere Siracusa-Gela è la Cosige, al cui interno c’è un’altra società la “Condotta” per il 70% e la “Cosedil” per il 30%. L’8 gennaio scorso “Condotte” ha presentato il concordato preventivo a Roma che annuncia il fallimento. In conseguenza il Tribunale di Roma ha bloccato tutti i fondi e a cascata mettendo nei guai anche le imprese locali che hanno svolto i lavori in subappalto.
Adesso pare sia stata individuata una soluzione che favorirebbe la immediata ripresa dei lavori.
A “Condotte” dovrebbe subentrare una nuova società col compito di traghettare verso il rilancio la “parte sana” di Condotte. Dovrebbero entrarci buona parte dei contratti di costruzione attivi e tutto l’attuale personale dipendente della società capogruppo. Oxy Capital, che dovrebbe acquisire il controllo della Newco investendo 100 milioni di euro rimane restia a far passare alla nuova società i cantieri più “problematici”, quelli con contenziosi in corso, in primis l’Algeria, Nodavia Firenze e la Siracusa-Gela. Ma la due diligence in corso in queste settimane ha evidenziato gli elevati rischi che ci sarebbero lasciando commesse nella vecchia Condotte.
Il cantiere della Siracusa-Gela quindi, essendo tra il più problematico di tutti, farebbe parte di un “patrimonio segregato”, uno strumento finanziario finanziato dalle banche e nel quale Oxy non rischierebbe nulla.
Dunque in sostanza, rispetto al portafoglio attuale di Condotte : questi sarebbero i diversi “destini” delle commesse:
1) quelle attive (lavori in corso) e appetibili da Oxy per un prevedibile cash flow a breve andranno nella Newco;
2) quelle attive ma “problematiche” (contenziosi o cantieri rallentati per altre motivazioni) andranno nella Newco ma con patrimonio segregato a carico delle banche;
3) le altre resterebbero a Condotte, con l’impossibilità comunque di proseguire i lavori per la perdita delle qualifiche: dunque lavori finiti da collaudare e incassare, contratti che si possono rescindere, commesse o quote nei consorzi Tav cedibili a terzi.
Per quanto riguarda il personale, dovrebbero passare alla Newco tutti i dipendenti diretti di Condotte Spa, mentre i lavoratori assunti per i singoli cantieri seguirebbero la sorte del cantiere stesso. Resta comunque l’obiettivo di Oxy di ridurre il costo del personale (nell’ultimo bilancio 208 milioni di euro su 1.314 mln di ricavi, per 5.163 unità (fissi e sui cantieri): 72 dirigenti, 1.226 impiegati, 3.849 operai, 17 marittimi).
Altra novità degli ultimi giorni è che il trattamento del debito, cioè il taglio rispetto al valore nominale, sarà uguale tra le quote di credito che passano alla Newco e quelle che restano in capo a Condotte.
Confermati invece gli altri elementi principali del piano: le banche cederanno il credito (ristrutturato) a un veicolo societario (controllato da Oxy), che li pagherà in titoli emessi dallo stesso veicolo, con patto che prevede di ripagare il prestito in parte (minore) con una cifra certa concordata, e in parte prevalente con i proventi dalla cessione della Newco (controllata dal veicolo, dunque da Oxy), dopo i due-tre anni di concordato. Oxy, tramite il veicolo, verserebbe in tutto nella Newco 100 milioni di euro, parte sotto forma di prestito e parte come capitale. Le banche dovranno inoltre fornire altri crediti (cassa e firma) per 7-800 milioni.
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