DAL PRESIDENTE CASCONE E SEGR.GEN. AREZZO I DATI SULL’ECONOMIA IBLEA

Larghissima, interessata ed attenta partecipazione del mondo delle istituzioni e delle imprese della provincia al consueto appuntamento annuale organizzato dalla Camera di Commercio di Ragusa per la Giornata dell’economia 2011. Nello spazio della Sala Borsa “Pippo Tumino” dell’edificio camerale,  trasformata in elegante  auditorium, è toccato al presidente dell’ente camerale Giuseppe Cascone ed al segretario generale dott. Carmelo Arezzo illustrare i  dati e proporre le prime riflessioni sulla situazione  economica provinciale alla luce delle informazioni statistiche raccolte dal Centro Studi dell’Unioncamere e dall’ufficio studi della Camera di Commercio di Ragusa.

“E’ un momento che continua a presentare una realtà provinciale piena di ombre e di difficoltà –ha ricordato nella sua introduzione il presidente Cascone.- e non sembra che in questa fase la politica e le scelte di governo guardino con la giusta attenzione al mondo della produzione, delle  imprese,  dell’economia e del lavoro, ed in questa provincia i mancati investimenti., il fermo nella strategia delle  infrastrutture, le difficoltà di mercato in settori che sono stati sempre trainanti come l’agricoltura e l’edilizia, segnano una situazione di stallo che non preannuncia nulla di buono per il futuro”.

Presentando gli indicatori  nazionali ufficializzati nella giornata di ieri dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello,   con la nuova strategia di sviluppo alla quale sembra si stia collegando la parte più avanzata del paese, e cioè il nord con Lombardia e Veneto in testa,  sembra che gli interventi nell’export, nell’innovazione e nell’utilizzo dello strumento delle reti tra imprese siano la carta da giocare, sulla quale l’avvio del 2011 comincia a dare segni concreti e visibili di ripresa. Nel corso dell’incontro ragusano si è messo a fuoco come invece queste opportunità sono ancora estranee all’economia del Mezzogiorno ed anche della provincia di Ragusa per la quale è sempre più complesso prevedere il mantenimento degli indici occupazionali degli ultimi anni o della ricchezza disponibile e del valore aggiunto registrato da una comunità certamente attiva e dinamica. Il limite delle condizioni dell’habitat in termini infrastrutturali e di servizio non può evidentemente consentire che uno sviluppo fortemente autonomo  stimolato e costruito dall’entusiamso degli imprenditori, dia di più di quello che è riuscito a dare finora.

“La realtà imprenditoriale nonostante tutto si rafforza –sottolinea  Carmelo Arezzo- e per la prima volta nel 2010 le società di capitali hanno superato nel numero le società di persone e il numero complessivo di imprese esistenti nella provincia cresce anche se di poche centinaia  a conferma che c’è sempre voglia di fare impresa. Ma l’occupazione rallenta, i valori di cassa integrazione sono preoccupanti, e molta nuova imprenditorialità è solo forse il tentativo di chi è rimasto fuori dal mondo del  lavoro di trovare un nuovo spazio produttivo”.

Né arrivano segnali esaltanti dal fronte dell’export. “Se è vero che le esportazioni delle nostre imprese sono cresciute –aggiunge Carmelo Arezzo- è anche vero che questo nostro export è largamente, per oltre la metà, legato ai prodotti agricoli ed è quindi troppo dipendente da mercati che non sembrano certamente essere quelli destinati in futuro a fare nuove significative performance”.

Dopo questa prima analisi dei dati, la Camera di Commercio ponendosi come osservatorio privilegiato dell’economia provinciale tornerà sulla materia con la pubblicazione del tradizionale volume “Rapporto Ragusa 2011” e con un più approfondito convegno in giugno nel corso del quale anche il mondo accademico e della ricerca sarà chiamato a proporre nuove riflessioni e le linee di una strategia  di sviluppo e di crescita, alla quale l’ente camerale, che si accinge ad avviare un nuovo quinquennio di amministrazione, intende portare il proprio contributo di idee, di progetti, di impegno.

 

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