DERIVATI: COMISO COME MESSINA E TAORMINA

È di queste ore la notizia di un sequestro preventivo di oltre 17 milioni di euro alla Banca Nazionale del Lavoro per una presunta truffa ai Comuni di Messina e Taormina. Indagati per truffa aggravata, oltre alla stessa BNL come soggetto giuridico, anche diversi dirigenti dell’istituto di credito. Secondo i magistrati  nei contratti di finanza derivata stipulati dal 2002 al 2007, erano inserite “clausole occulte che non erano state  spiegate ai Comuni”.  

Il parallelismo tra i Comuni di Messina e Taormina e il Comune di Comiso (e chissà quanti altri Comuni in Italia!) è presto fatto. Nel Novembre del 2002, il Comune di Comiso, “ristrutturava” il proprio debito ricorrendo allo strumento dei “derivati”. Veniva stipulato, con BNL, un contratto che prometteva vantaggi economici immediati (Up-Front iniziale di 290.000,00€) e risparmi futuri certi. Nel 2004 viene proposta, sempre da BNL, la rimodulazione del debito, attraverso l’estinzione del contratto precedente e la sottoscrizione di due nuovi contratti di finanza derivata (una relativa alla tranche di mutui non rinegoziati con la Cassa Depositi e Prestiti e l’altra invece relativa ai mutui rinegoziati) con un beneficio certo, solo, per l’anno 2004 pari ad €197.406,00. Nel 2006 i contratti su strumenti finanziari derivati, ulteriormente rimodulati, salgono a TRE! L’importo nozionale originario diventa 18.697.051,65€. Nei primi anni questi contratti (complice anche i bassi tassi di interesse), maturano flussi positivi, successivamente cominciano a “macinare” perdite: centinaia di migliaia di euro in pochi anni!

Nel 2008, appena insediata, la Giunta Alfano decide di bloccare tutto, in attesa di capire come stanno veramente le cose, aprendo, di fatto, un contenzioso con la BNL. Consulenti specializzati in ingegneria finanziaria lasciavano intendere che nei contratti potevano celarsi costi e commissioni occulte. Tanto che se ne occupa anche la Guardia di Finanza che acquisisce documenti presso il Comune di Comiso. Oggi i risvolti di Messina e Taormina! Auspichiamo venga fatta piena luce anche sulle eventuali responsabilità dell’istituto di credito (sempre lo stesso!) che ha “piazzato” i contratti a Comiso. Rimangono le responsabilità politiche di amministratori che, con leggerezza, hanno utilizzato strumenti altamente speculativi, che nulla hanno a che fare con le finalità di un Ente pubblico.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it