È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
NON ABBASSARE LA GUARDIA PER LA RAGUSA CATANIA
17 Mag 2011 14:12
Un intero territorio protesta a Roma mercoledì 18 maggio alle ore 15 davanti alla sede del ministero dell’Economia per chiedere l’apertura dell’aeroporto di Comiso. Il presidente della Provincia Franco Antoci, i sindaci dei comuni iblei e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, professionali di categoria e delle associazioni datoriali saranno presenti alla manifestazione di protesta che le Istituzioni ai massimi livelli hanno proposto a Roma per chiedere al ministro dell’Economia Giulio Tremonti la firma del decreto interministeriale necessario per la copertura finanziaria del servizio di assistenza al volo.
La piattaforma della manifestazione di Roma è cambiata nelle ultime ore perché inizialmente a Tremonti si chiedeva una doppia firma, una per il via libera alla convenzione per il raddoppio della Ragusa-Catania e l’altra per rendere operativo lo scalo di Comiso. La firma del provvedimento di Tremonti per il project financing della Ragusa-Catania ha orientato la manifestazione di protesta esclusivamente sull’aeroporto di Comiso. Una struttura pronta da mesi ma non ancora certificata dall’Enac perché manca il decreto interministeriale per assicurare il servizio Enav.
“L’aeroporto di Comiso – afferma il presidente della Provincia Franco Antoci – è strategico per una nuova stagione di sviluppo del territorio. La provincia di Ragusa che paga ancora il suo “gap” infrastrutturale non può rassegnarci ad avere una struttura aeroportuale e tenerla chiusa solo perché dal Governo non arrivano risposte certe. La manifestazione di domani a Roma è la prova di un territorio che non vuole rimanere ancora marginalizzato”.
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