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La Polizia scopre 5 truffatori che usavano internet per facili guadagni. Vittime alcuni modicani
10 Ott 2018 11:53
La Polizia di Stato di Modica continua nella attività di repressione finalizzata a smascherare una serie di truffatori italiani e stranieri sparsi in tutta Italia, i quali, attraverso l’utilizzo della rete informatica, si servivano di noti siti di vendita per “spillare” somme di denaro anche ingenti agli utenti dei siti di vendita online, attraverso false inserzioni di vendita e/o erogazioni di servizi a basso costo.
Uno staff di personale specializzato del Commissariato di Modica è riuscito a scoprire le varie tecniche utilizzate dai truffatori per attirare l’attenzione dell’utente della rete, mettendo in atto i loro piani criminosi per farne fonte di illecito e facile guadagno.
Le indagini condotte dagli Agenti del Commissariato di Modica hanno avuto inizio con la ricezione di denunce per truffa sporte da cittadini qui residenti nei decorsi mesi, con una recrudescenza rispetto a periodi precedenti.
L’importante numero di denunce ricevute ha così indotto gli investigatori ad avviare le indagini al fine di scoprirne gli autori e tutelare gli ignari cittadini che si affidavano a false promesse fatte tramite messaggi whatsApp o email.
L’attività investigativa ha consentito, in breve tempo, di identificare e deferire gli autori dei reati, accertandone la loro responsabilità anche attraverso diretti riscontri con gli istituti di emissione delle carte di credito e le compagnie telefoniche.
In un caso la vittima acquistava per la somma di 700,00 euro un cellulare di una nota marca, mai giunto a destinazione; infatti, dopo aver contattato un inserzionista e successivamente versato l’importo tramite ricarica postepay, questi provvedeva a rimuovere l’annuncio e si dava irreperibile. Indagini consentivano di individuare l’intestatario della postepay, in un napoletano di 58 anni e l’intestatario dell’utenza telefonica del presunto venditore in un giovane cittadino austriaco residente a Roma, entrambi denunciati alla competente A.G.
Ad inizio del decorso mese un settantenne, qui domiciliato, denunciava che trovandosi nella necessità di assicurare l’auto della figlia, dopo una ricerca su un noto sito di polizze auto, incappava in un vantaggioso preventivo da parte di una agenzia che proponeva una polizza con una famosa compagnia. La vittima inviava una copia della carta di circolazione del veicolo ed il bonifico sempre su postepay, ricevendo via email una copia di polizza assicurativa che, perdurando il mancato invio dell’originale, veniva girata alla predetta compagnia la quale riferiva di trattarsi di un falso e di non esserci alcun contratto con l’autoveicolo in uso alla figlia della vittima. Accertamenti esperiti presso la sede centrale delle Poste Italiane, permettevano di individuare il titolare del conto, soggetto nato e residente a Pozzuoli, il quale il giorno successivo al ritiro del contante speditogli estingueva lo stesso. Anche questo truffatore è stato deferito alla competente A.G.
Altro episodio delittuoso ha visto coinvolta una nota agenzia di viaggi di questo centro che, dopo aver ricevuto una prenotazione da un cliente domiciliato a Milano e l’impegno ad effettuare un bonifico quale corrispettivo per il viaggio, riceveva da parte dell’agenzia, via email, gli estremi bancari su cui versare i liquidi. Trascorso un breve periodo e stante il mancato versamento della somma da parte del cliente, il titolare contattava e richiedeva copia di documentazione dalla controparte attestante il versamento. I due scoprivano che era stata inviata alla cliente una email fittizia riportante un Iban diverso, ma riportante il logo dell’azienda, pertanto l’importo era stato destinato ad altro Istituto bancario, il cui beneficiario è poi risultato essere un giovane originario del Camerun, ma residente a Roma, anch’egli deferito all’A.G.
In molte occasioni si è appurato che nell’inserzione di vendita del bene o del contratto a basso costo del servizio offerto il falso venditore non si avvaleva di pagamenti protetti bensì di forme di pagamento diretto attraverso carte ricaricabili. Il truffatore, dopo una fitta corrispondenza con l’ignaro acquirente intrattenuta tramite whatsapp o via email, ne conquistava la fiducia rendendosi disponibile anche a pagamenti frazionati. La tecnica utilizzata in questa ipotesi era quella di richiedere il pagamento immediato del 50% dell’importo pattuito e la parte restante all’atto in cui inviava la copia di una ricevuta di spedizione (che risultava in seguito falsa) non risultando la tracciabilità del pacco sul sito dello spedizioniere, ovvero inserendosi fraudolentemente tra i messaggi di posta elettronica, apponendo estremi di conto correnti di terzi.
Trascorsi dei giorni senza ricevere l’oggetto o il contratto di polizza, l’acquirente prendeva atto di essere stato raggirato denunciando i fatti presso il Commissariato di Modica.
Le indagini della Polizia, condotte anche attraverso accertamenti espletati presso gli enti che hanno emesso le carte di credito e presso le varie compagnie telefoniche consentivano di identificare complessivamente 5 soggetti autori delle truffe, tra cui molti già noti alle Forze dell’Ordine per aver commesso nel tempo analoghi reati in diverse regioni d’Italia. Dopo l’identificazione dei rei, la Polizia di Modica ha proceduto al loro deferimento all’Autorità Giudiziaria territorialmente competente, avente sede nelle località in cui le truffe si sono consumate, ovvero il luogo in cui erano state emesse i titoli di credito su cui sono stati eseguiti gli accrediti da parte degli acquirenti.
La Polizia di Stato rinnova sempre l’invito all’utenza ad usare la massima prudenza in occasione di acquisti online, rivolgendosi ai siti che offrono maggiori garanzie ed utilizzando modalità di pagamento protette contro le truffe.
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