È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LE RUSPE ABBATTONO LA MACCHIA MEDITERRANEA
06 Giu 2011 07:08
Continua sul territorio ragusano l’abbattimento dei carrubi e la modifica dei caratteri del paesaggio ibleo. Dopo l’impianto fotovoltaico tra Santa Croce Camerina e Casuzze, Legambiente denuncia un nuovo caso lungo la strada Ragusa – marina di Ragusa al km 12,500. Escavatori e ruspe al fine di prelevare materiale roccioso dal sottosuolo hanno abbattuto carrubi, olivastri, vegetazione ripariale del vicino torrente e vegetazione della macchia mediterranea come la palma nana.
“Vogliamo far rilevare che il piano paesaggistico vieta tutto ciò. Infatti l’art. 14 “ Paesaggio agrario” delle norme di attuazione del Piano Paesaggistico prevede che : “in considerazione del ruolo predominante ed insostituibile del carrubo nel paesaggio culturale ibleo, nonché dei muretti a secco testimonianza della trama storica dell’enfiteusi, in tutta la provincia iblea è vietato:
estirpare i carrubi esclusi quelli di nuovo impianto (da 0 a 5 anni); solo in casi eccezionali e quando sia tecnicamente garantita la sopravvivenza, è possibile spostare, assicurando comunque la permanenza nel medesimo luogo, le essenze tutelate. In considerazione dell’immagine unica del paesaggio ibleo, l’operazione richiede l’autorizzazione della competente Soprintendenza in tutto il territorio, anche nelle zone non vincolate.”
Ma oltre l’estirpazione del carrubo nella zona di tutela 2 all’art. 27 – Paesaggio Locale 7 Altipiano Ibleo – sono pure vietate l’apertura di nuove cave, i movimenti di terra e le trasformazioni dei caratteri morfologici e paesistici del tavolato ibleo, come l’eliminazione dei timponi. Per il piano paesaggistico “tutti gli interventi antropici devono inserirsi senza produrre alterazione del paesaggio tutelato”.
Per Legambiente appare evidente che nel caso in questione il paesaggio è stato stravolto e perciò viene richieso l’immediato blocco dei lavori e il ripristino dei luoghi.
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