È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
“CRONACA E ANALISI DI UN RISULTATO ELETTORALE PATOLOGICO”
07 Giu 2011 06:05
Finale con il botto alle amministrative della nostra città, dal responso chiaro ed eloquente. Il sindaco uscente sig. Nello Di Pasquale si riconferma primo cittadino di Ragusa con una maggioranza quasi schiacciante, grazie ad una percentuale di voti del 58%. Gli altri due, pur validi contendenti, avv.Sergio Guastella (grande successo personale, e, a mio avviso vincitore morale) e sig. Salvatore Battaglia devono ammainare bandiera, rinviando ad altra epoca le loro speranze di affermazione. Il nuovo sindaco rieletto al primo turno, di fede PDL (non lo vedo proprio convinto in tal senso) era notoriamente sostenuto in candidatura da ben 14 liste!!! (come le memorabili manifestazioni epiche, nelle quali si ambisce a dire” c’ero anch’io!!!) Mai saputo di una coalizione così numerosa, a detta dello stesso sindaco unita e compatta (non so se ci crede veramente). Una task force del genere farebbe invidia anche alla storica unione tra l’ottava armata dell’eroico generale Montgomery e le flotte degli alleati anglo americani sbarcate in Normandia per sconfiggere i nazisti nell’ultimo conflitto mondiale. Che cosa avrebbero potuto architettare gli altri due candidati sindaci contro tale strapotere di numeri, non saprei proprio immaginarlo! Un mio amico editorialista del nord, davanti a questo dato in netta contro tendenza rispetto a quanto accaduto in tutto il resto della penisola, dove il PDL è stato sonoramente sconfitto (a breve sarà definitivamente accantonato in soffitta), mi ha chiesto quali fossero i motivi di un fenomeno così contraddittorio. Inizialmente ero imbarazzato, poi, con mia inusuale presenza di spirito in tal senso, me la sono cavata, fornendo risposte esaurienti, ma quasi inverosimili. Ho detto che noi viviamo in un’isola felice, quasi in contrasto con il concetto di “città del sole utopia” di Platone, dove insiste benessere economico e godiamo di un buon tenore di vita, dove fiorisce il turismo (citando il solito e idiota luogo comune del personaggio Montalbano, che presto sarà proposto per la beatificazione!!! Stiamo diventando veramente patetici) che ha risollevato il nostro intelletto e la nostra” Cultura”. In tal modo il nostro sistema politico, a livello di amministrazione locale, ho soggiunto, godendo di ottima salute, andava opportunamente riproposto. Chiaramente stavo farneticando, non ero io che parlavo, bensì il mio istinto di conservazione verso la salvaguardia e la tutela della buona immagine indigena. Dovendo ora confrontarmi schiettamente con i cari amici lettori di “TVPROGRESS” (spero che ce ne siano) vorrei azzardare con relativa timidezza alcune considerazioni sociologiche sull’argomento in oggetto, con un approccio di analisi introspettiva della società iblea, che credo di conoscere quasi capillarmente da molto tempo.
Ragusa è una città apparentemente lineare, vivibile ed evoluta. Essa però è divenuta anche ambigua e densa di aspetti oscuri ed intriganti che operano alacremente nel suo sottobosco nell’interesse di alcuni “gruppi ristretti” e di “ampie categorie sociali”, entrambi felicemente collocati in un solido contenitore. In esso sussiste un coacervo indissolubile e solido tra borghesia tradizionale (la cui espressione sono la cosiddetta “noblesse oblige iblea” + il folto e culturalmente asfittico ambiente clericale capeggiato dalla riverita eminenza del prelato di turno) da una parte, e i ceti emergenti di natura arrivista, annidati nel mondo dell’alta imprenditoria, dell’iper commercio attivo e del terziario (arricchiti dalla presenza di personaggi marpioni e dalla longa manus importati da altri centri dell’isola negli ultimi vent’anni) dall’altra. Facendo adesso un passo indietro, con tutta probabilità verremo a capo della fonte di quel fatidico 58%, nonché suffragio conseguito dal sindaco bis, e i conti tornano. Tuttavia questo apparato socio economico così articolato, da solo non è in grado di gestirsi e sopravvivere, ma è necessaria una guida,una mente esperta, una sorta di motore immobile che gli dia linfa e propulsione. Ebbene, le contingenze della nostra triste epoca hanno generato anche queste figure. Sono infatti questi, personaggi di grande rilievo politico, a livello regionale e nazionale,esterni ed interni al contesto di città grandi e piccole , che,non tanto dissimili dagli storici cardinali Richelieu e Mazzarino, di epoca post rinascimentale(con le opportune differenze d’ingegno) esercitano il vero ruolo di falangisti di tutto lo scenario decritto. Essi tessono abilmente tele di alleanze e di compromessi ,condizionando anche l’esito delle consultazioni elettorali ai danni del popolo ignaro. Inoltre agiscono dietro le quinte favorendo con la loro autorità i flussi di ingenti e cospicui contributi finanziari provenienti sia dal “Fondo sociale europeo” che da altre fonti, come gli enti statali e regionali, verso determinate direzioni piuttosto che in altre. In tal modo essi manovrano a piacimento sindaci e amministratori locali di realtà urbane grandi e piccole, che rischiano di diventare soldatini telecomandati. In altri termini gli organigrammi maliziosi imperanti della Democrazia Cristiana e del Partito Socialista nelle incresciose prima e seconda repubblica degli scorsi decenni, sono stati sostituiti altrettanto disonorevolmente da nuovi diabolici sistemi in danno della democrazia.
Ritornando nel cortile di casa nostra, verifichiamo che Ragusa (chissà perché tanta fortuna?) è stato un” porto” privilegiato per l’approdo di notevoli bastimenti carichi di “vil argent”.
Naturalmente l’amministrazione, con a capo il sindaco, disponendo all’improvviso di cotanta manna del cielo, si è trovata davanti al dilemma sul come impiegare queste ingenti fortune, chiamate contributi. E qui, ricordando un allegro siparietto della mia lettura infantile del “corriere dei piccoli”, comincia l’avventura del sig, Bonaventura. La nostra città, da quasi un decennio ha cambiato volto, non esistono più spazi di salubre e benefico verde,non vi sono dei veri ritrovi sani e accoglienti per i giovani, i bivacchi di ragazzini aumentano sempre più nei tetri e squallidi garages dei centri commerciali, lo sport, vero canale di aggregazione sociale sia per giovani che non giovani, langue e, tanto per gradire, a livello competitivo, ha toccato penosamente il fondo come mai prima era accaduto. In compenso la città è da tempo un cantiere aperto in tutti i suoi angoli per la realizzazione di opere pubbliche grandiose, degne dell’epoca egizia del faraone Ramses II. Il centro e la periferia sono disseminati di rotonde, come se la realizzazione di ognuna di esse producesse l’orgasmo di ogni cittadino. La realizzazione del porto turistico della vicina “Mazzarelli” (la chiamo con la sua vera e originaria denominazione, perché meriterebbe l’autonomia e non il vassallaggio), piccola realtà urbana abitata da gente civile ma ancora ingenua nei confronti dell’avvenirismo, ha scombussolato ancora di più la sua vita un tempo sobria e tranquilla.,se l’avvento annuale dell’ esodo traumatico e vertiginoso estivo non fosse già bastato Penso infatti che il progresso da tutti ben augurato debba avvenire sempre in maniera graduale , e opportunamente tempestiva, in sintonia con il benessere economico e con la mentalità. Ritengo quindi che una simile struttura sul tipo di quelle esistenti in Costa azzurra, “Cape D’Antibes e Motecarlo”, per citarne qualcuna ,sia in stridente contrasto in questo sito mentale, compresa la provincia, dove si è ancora legati alla cultura della “provola” o della gozzovigliata di ricotta presso l’azienda agricola del buon sig Tumino di turno. La ciliegina sulla torta è poi rappresentata da quella che sta diventando una ridicola sagra; sarebbe quella dei parcheggi sotterranei. Ve n’è uno già pronto( di solito deserto) uno da completare( n.d.r. da quattro anni bisognava consegnarne i lavori completi come da tabella di appalto esposta), un altro in fase di costruzione.
Tutte opere dal costo elevatissimo che hanno portato al momento, unico e sicuro beneficio solo alle tasche di tecnici e progettisti che, con la loro “scienza e genialità” ne hanno reso possibile la concretizzazione. Dico questo ,in quanto, da fonti certe, mi costa che vi sono centinaia di parcheggi sotterranei disseminati nella penisola, inutilizzati e , dove mai ha sostato un’autovettura, diventati piuttosto dormitori per poveri barboni, o luoghi di triste convegno per diseredati di ogni genere e gruppi di sbandati. Potrei continuare ancora per molto, ma diventerei noioso nel ripetere ciò che in precedenti interventi ho scritto. Concludo il mio ultimo intervento su questa beffarda vicenda elettorale, esprimendo (continuo sempre a ribadire che non appartengo assolutamente ad alcuna realtà partitica, ho solo un debole per il principio vero di socialità a 360 gradi con particolare trasporto verso chi sta seriamente male, odio l’ipocrisia del ben pensante e la boria degli idioti ancorché ignoranti e socialmente analfabeti ), ancora una volta ammirazione per l’Avvocato Sergio Guastella,vero tribuno della plebe di un tempo, protagonista e nobile vagheggiatore di una città realmente moderna, ricca di cultura e di contenuti morali che nulla hanno da spartire con intrighi, affarismi e sotterfugi politici, che ancora oggi incombono su essa. Invito dunque l’ottimo Sergio, che da solo ha lottato contro i Titani, a non demordere dalla sua battaglia e dai suoi nobili intenti, anche perché la sua iniziativa ha lasciato il segno nel cuore di molti cittadini, coinvolgendo l’entusiasmo e il fervore di molti giovani sani e idealisti che non hanno in mente solo l’ambizione del possesso di una “BMW” un “MERCEDES” o di un potente fuoribordo da attraccare nei porticcioli dei circoli nautici “VIP”(mi viene da ridere, anzi da piangere!!!!) per poter ben figurare agli occhi dell’allocco di turno, oche comprese.
Buona estate a tutti!
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