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LA POLSTRADA SEQUESTRA RETI E PESCATO SULLA RAGUSA-CATANIA
14 Giu 2011 13:16
Personale della Polizia Stradale di Ragusa, durante un posto di controllo effettuato sulla SS 514, in località Dicchiara, territorio del comune di Chiaramonte Gulfi (RG) ha proceduto al controllo di un’autovettura, con a bordo tre siracusani, ove era stata collocata una vasca improvvisata, all’interno della quale vi erano circa 200 anguille vive, una carpa e vari pesci di fiume. All’interno del veicolo, inoltre, vi erano 3 reti da pesca e varie esche.
Si accertava in tal modo che i tre avevano effettuato una pesca di frodo nella mattinata con delle reti nel fiume Irminio, nella zona di Ragusa Ibla, per cui veniva sequestrato il pescato e contestate, per ciascuno, le seguenti violazioni amministrative:
“per avere pescato senza avere conseguito la licenza di pesca”, che prevede una sanzione amministrativa da 50,00 a 300,00 euro più una integrazione di 150,00 euro;
“per avere pescato le anguille delle quali 74 rinvenute morte”, che prevede una sanzione amministrativa da 25,00 a 150,00 euro;
“per avere pescato utilizzando attrezzi vietati dalla legge (nr. 3 nasse)”, che prevede una sanzione amministrativa da 150,00 a 300,00 euro più una integrazione di 30,00 euro;
“per avere pescato una CARPA al di sotto della misura minima consentita”, che prevede una sanzione amministrativa da 25,00 a 150,00 euro;
“per avere trasportato animali vivi senza autorizzazione”, che prevede la sanzione amministrativa di euro 2.000,00;
“per avere trasportato animali vivi utilizzando un veicolo privo dei prescritti requisiti”, che prevede la sanzione amministrativa di euro 1.333,33;
“per avere trasportato prodotti della pesca in contenitori non idonei riservati al trasporto di natura diversa”, che prevede la sanzione amministrativa di euro 1.000,00.
Le attrezzature venivano immediatamente sequestrate ed il pescato veniva sottoposto al controllo del medico veterinario dell’ASP di RAGUSA che accertava il cattivo stato di detenzione e disponeva, al fine di evitare la morte di tutte le anguille, l’immediata liberazione mediante reimmissione nel fiume di provenienza.
Pertanto, personale della polizia stradale con l’ausilio di personale dell’E.N.P.A., del F.I.P.S.A.S. – settore operativo vigilanza ittico ambientale e di un veicolo messo a disposizione dalla Provincia, provvedeva alla reimmissione delle anguille vive nel fiume Irminio, mentre si constatava la morte di 74 esemplari.
Veniva altresì accertato, attraverso approfonditi accertamenti dell’E.N.P.A.e del F.I.P.S.A.S. che nel fiume erano state collocate 17 reti, che venivano rimosse e sequestrate.
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