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INCARDONA : “CAMBIARE TUTTO PER NON CAMBIARE NIENTE”
28 Lug 2011 16:17
“La riforma di cui si sta occupando l’Assemblea Regionale Siciliana in questi giorni, cioè la soppressione dei Consorzi Asi per dare vita all’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, è il classico specchietto per allodole”. Lo ha dichiarato il deputato regionale Carmelo Incardona, coordinatore di Forza del Sud per la provincia di Ragusa, esprimendo una valutazione sulla qualità della legge in discussione a Sala d’Ercole.
“Quella di cui stiamo discutendo a Palazzo dei Normanni è una norma che incarna tristemente il motto gattopardiano «cambiare tutto per non cambiare niente» perché – spiega Incardona – non va nella direzione del risparmio, ma alimenta il sospetto, invece, che possa servire ad aumentare il numero di posti di sottogoverno nominati direttamente dal Presidente della Regione lasciando immutate le criticità che ci sono, magari per colpire proprio quelle zone dove la politica del Mpa non è riuscita a mettere mano, come è successo a Ragusa”.
“Bisogna chiedersi – dichiara Incardona – non funzionano i Consorzi Asi o chi li ha gestiti è stato incapace? In provincia di Ragusa, ad esempio, le positive scelte dei vertici locali del Consorzio hanno consentito la nascita di tre poli industriali, artigianali e commerciali, due dei quali realizzati ed in fase di potenziamento (il polo ragusano e quello ricadente nel comprensorio Modica-Pozzallo), il terzo appena avviato con un bando di gara che prevede oltre 2 milioni di euro di investimento nell’area ipparina della provincia. Il successo dell’esperienza iblea lo si deve alla capacità di sintesi che i rappresentanti istituzionali e delle associazioni di categoria hanno saputo usare per programmare il modello di sviluppo economico da dare al territorio. Il compito dei Consorzi è quello di essere strumento attuativo delle scelte fatte da chi opera in quelle zone. Con la nascita dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, invece, il potere decisionale e la possibilità di “pianificare” saranno trasferiti ad un ente verticistico con sede a Palermo. In buona sostanza si istituzionalizzerà un grande commissariamento generale, mortificando il ruolo di coordinamento dell’Assessorato all’Industria”.
“Se di riforma si deve parlare – conclude Incardona – bisogna mirare al miglioramento della condizione attuale lasciando intatto il “telaio” complessivo e modificando solo ciò che nel tempo si è dimostrato problematico. Sarebbe bastato, nel rispetto dell’autonomia di ogni singolo Consorzio, eliminane i Consigli Generali di questi enti e ridurre il numero dei componenti dei Consigli di Amministrazione. Usare solo le realtà negative come alibi di una riforma che penalizza chi lavora bene, non rende giustizia all’ottimo lavoro fatto in quelle provincie, come a Ragusa, dove l’Asi funziona senza sprechi”.
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