È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
BOCCIATURA DEL PIANO PAESAGGISTICO DELLA PROVINCIA DI RAGUSA. LEGAMBIENTE ESPRIME PREOCCUPAZIONE
07 Set 2011 09:08
I tre circoli di Legambiente della provincia di Ragusa esprimono preoccupazione a seguito della bocciatura del piano paesaggistico da parte del TAR di Catania. Una preoccupazione per il territorio che rischia danni ambientali irreversibili. Legambiente rispetta la sentenza del TAR, anche se sta valutando la praticabilità di un ricorso, ma nota contraddizioni circa il modo con cui la bocciatura è stata ottenuta. “I politici locali e gli esponenti dell’economia contrari a questo piano, dicono che sono favorevoli alla salvaguardia del paesaggio e dell’ambiente, ribadiscono che il piano ci vuole, ma ne criticano l’iter percorso – cita la nota – Ma va evidenziato che la normativa sulla pianificazione paesaggistica è del 1985. Se il piano era necessario ed importante perché in tutti questi anni questi strenui difensori del paesaggio e dell’ambiente non hanno sollecitato la Regione perché il piano si facesse? Altro che perdere un anno, come dice il sindaco Di Pasquale, se ne sono persi 25. La risposta è chiara: a parole dicono di essere favorevoli alla pianificazione paesaggistica, ma nei fatti non vogliono che ci siano limiti alla speculazione, cioè a tutti coloro che vogliono arricchirsi alle spese del degrado del nostro magnifico territorio. E’ palese e stridente (per citare un evento recente) la contraddizione tra il clamore mediatico sull’abbattimento dei due ‘ecomostri’ di Modica e la soddisfazione per il blocco proprio di uno strumento che impediva che potessero nascere nuovi ecomostri e contribuiva, tra l’altro, anche ad attivare elementi di reale sviluppo sostenibile: è ad esempio chiaro ed evidente che se un turista viene in questa provincia, lo fa perché ancora ci sono valori ambientali, culturali e paesaggistici (Montalbano docet) che si sono mantenuti, grazie anche all’impegno di chi ha lottato per l’ambiente ed il paesaggio”.
I tre circoli di concerto ‘bacchettano’ anche i sindaci e gli amministratori provinciali, che a parere di Legambiente, dimostrato scarsa attenzione all’ambiente in diverse occasioni, ad esempio lo scandalo della gestione dei rifiuti, o per avere usato una normativa di tutela ambientale, la Valutazione Ambientale Strategica, proprio contro un’altra normativa di tutela ambientale, il Piano paesaggistico. “Se sono così attenti all’ambiente ed alla soluzione dei problemi in modo partecipato, perché non usano una pratica politica realmente partecipativa ed attenta all’ambiente nelle loro attività amministrativa? – continua la nota – Non possono chiedere una cosa alla Regione e poi, loro, fare il contrario: ed esempi anche in questo caso se ne potrebbero fare a bizzeffe (dalla gestione delle acque a quella della costa, dalla vicenda del parco a quella dei rifiuti). Ci vuole coerenza”.
Un attacco allo stesso indirizzo anche per quanto concerne il ruolo di difensori dell’agricoltura iblea, già in prima del Piano e per motivi diversi. “Il mondo agricolo, ribadiamo, non ha nulla da temere, come è stato dimostrato in questo ultimo anno, ma anzi ha solo vantaggi, come testimoniato recentemente anche dal fatto che il piano aiutava a mettere un freno le trivellazioni petrolifere, che creavano problemi proprio agli agricoltori”. Legambiente ritiene la classe politica ragusana in gran parte inadeguata, scadente ed interessata solo a mantenere i propri privilegi. Legambiente sfida i detrattori del piano a dimostrare concretamente che questa loro iniziativa non è stata fatta contro la pianificazione, il paesaggio e l’ambiente. I tre circoli chiedono che nelle more si faccia la VAS e che si chieda alla Regione una moratoria, un vincolo provvisorio o quant’altro impedisca che si faccia scempio del nostro territorio.
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