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Amazon ritira dalle vendita decorazioni natalizie e apribottiglie a tema “Auschwitz” dopo lo sdegno degli acquirenti inorriditi
01 Dic 2019 20:02
Non c’è limite al peggio perché ormai in rete si trova di tutto. E neanche Amazon, il colosso delle vendite online è immune da figuracce anche se per la verità ha dimostrato spesso di essere pronto a censurare la messa in commercio di prodotti obbrobriosi come gli ultimi apparsi e poi ritirati: regali di Natale a tema “Auschwitz”. Ma è stato dopo il museo della località polacca teatro di uno dei più grandi massacri di massa della storia che ha twittato che la vendita di ornamenti era “non appropriata” e “inquietante” e ha criticato Amazon per aver venduto decorazioni natalizie e apribottiglie a tema Auschwitz che si è mosso qualcosa.
Infatti, i funzionari del museo che conserva il sito dell’ex campo di concentramento e di sterminio nazista di Auschwitz, hanno dichiarato che i prodotti erano “irrispettosi” e hanno invitato il colosso della vendita al dettaglio online a rimuoverli dalla vendita. Gli oggetti includono palline a forma di stella e di campana con fotografie del campo di sterminio. E subito si sono scatenati gli utenti di Twitter che con un tamtam generale hanno attaccato la scelta di mettere in vetrina questi gadget a dir poco riprovevoli.
Gli “ornamenti” erano in vendita su Amazon.com per $ 12,99, poco meno di 12 euro. Amazon ha confermato di aver rimosso i prodotti a tema Auschwitz dalla vendita in data odierna. Il rivenditore ha ricevuto numerosi reclami sugli articoli, tra cui recensioni negative sul suo sito e oltre 2.000 messaggi su Twitter.
È assurdo che venditori senza scrupoli riescano ancora a vendere sul più grande negozio online mondiale prodotti del genere che offendono la storia e la memoria, evidenzia Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”,. Non ci resta che raccomandare più controlli possibile da parte di Amazon e di tutti i negozi online e invitare tutti i cittadini a segnalare questi che non possono non considerarsi abusi ed insulti ad un passato tragico che non può essere in alcun modo “commercializzato”.
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