BELLA LA FESTA DEGLI ARTISTI DI STRADA. MA SERVIREBBE MAGGIORE RISPETTO

Abbiamo atteso che la diciassettesima edizione del Festival degli artisti di strada ad Ibla si chiudesse per poterne parlare anche noi, ma da un altro punto di vista.

E il punto di vista è quello che mostriamo nelle foto, ovvero il portico dell’antico convento – non più esistente – di San Vincenzo Ferreri.

Un luogo magico, com’è magica tutta Ibla. Un luogo che sabato sera, durante l’insistente pioggia che ha parzialmente rovinato la festa, è “naturalmente” diventato un ottimo riparo, anche elegante, antico e incredibilmente pulito. Abbiamo scoperto perché era pulito – veramente pulito – proprio quel portico (di soli tre portici): lo aveva fatto pulire Maruzio Nicastro, incaricato dal Comune di gestire l’ex chiesa di San Vincenzo Ferreri, il quale attendeva gli ospiti di una iniziativa culturale che doveva tenersi proprio sabato all’interno dell’auditorium.

In quel portico hanno preso posto, per ripararsi dalla pioggia e per potersi rifocillare, alcuni ragazzi, non moltissimi. Sono rimasti meno di un’ora, e quando sono andati altrove hanno lasciato quanto la nostra camera vi mostra: bottiglie, scatole di vino, sporcizia latu sensu.

Non serve aggiungere altro, né certamente ci lamenteremo con l’amministrazione comunale che finanzia l’iniziativa. Anzi, ben vengano anche altre manifestazioni belle come Ibla Buskers. Certamente un maggiore sensibilizzazione verso il rispetto altrui, a cominciare dai monumenti che fanno di Ibla un patrimonio dell’umanità, sarebbe auspicabile.

 

 

        

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