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Quando le istituzioni non sono all’altezza del ruolo che ricoprono
24 Mar 2020 10:04
Ha oltrepassato i confini della città di Scicli la vicenda dell’audio WhatsApp messo in circolazione dal presidente del consiglio comunale, Danilo Demaio. “Una leggerezza”, dicono i suoi. “Ho diffuso io l’audio, perché quello che avevo sentito mi aveva tranquillizzato”, dice l’amico pronto a prendersi tutta la colpa.
StartScicli, la lista in cui è stato eletto Demaio, pubblica su facebook una nota dal sapore pilatesco e come nelle migliori tradizioni se ne lava le mani: “Ci teniamo a precisare che nessun nome o audio è trapelato dal nostro gruppo”. Non si sa mai, la prudenza non è mai troppa in questi casi. Ma, come dice giustamente StartScicli nella medesima nota: “Le parole hanno un peso”. E in un momento così il peso è diventato un macigno.
Perché a Scicli, un paio di giorni fa, la notizia di una donna positiva al virus ha scatenato una caccia all’untore senza quartiere e l’audio mandato da Demaio, con tanto di nomi e cognomi, non ha fatto altro che aizzare la paura già insita nei cittadini.
Ricostruiamo la vicenda: un paio di giorni fa si viene a sapere che una donna residente a Scicli è risultata positiva al virus. La donna, che era rientrata da una crociera ed era partita quando del coronavirus neanche se ne parlava, aveva seguito tutte le procedure di sicurezza: si era messa in quarantena volontaria, aveva avvisato il medico e via dicendo. Purtroppo, però, la donna è risultata dopo qualche settimana positiva al virus. E’ una colpa tutto ciò?
Tra l’altro, proprio perché la donna è stata scrupolosa, nessuno dei suoi parenti è risultato positivo al Covid-19. “Molti si sono cosi sentiti legittimati a poter puntare il dito contro la mia persona, ad ingiuriarmi e perfino ad accusarmi di cose mai fatte”, dichiara la donna a NoveTv, che ha pubblicato una lettera in cui la donna ha detto la sua dal letto d’ospedale in cui si trova.
Tralasceremo di dare giudizi sui semplici cittadini che, forse presi da un panico ingiustificato, hanno minacciato la signora come se avere il virus fosse portare la lettera scarlatta al petto.
Ma sul comportamento di un rappresentante delle istituzioni, un presidente del consiglio, qualcosa va detta. Quando non si è all’altezza del ruolo che si ricopre, dignità imporrebbe le dimissioni. Una parola praticamente sconosciuta ormai ai più. Piuttosto che accampare scuse, o mandare avanti altri, sarebbe utile riconoscere il proprio sbaglio e lasciare il posto istituzionale che si occupa perché, evidentemente, non è il posto giusto.
Riteniamo significative, e per questo le riportiamo per intero, le parole dell’avvocato Bartolo Iacono: “Chi non è adeguato a rappresentare le istituzioni si dimetta e lo faccia subito. Se il presidente del consiglio comunale di Scicli commette la leggerezza di rivelare le generalità della persona trovata positiva al coronavirus (primo caso a Scicli) aprendo una vera e propria caccia all’untore e scatenando un putiferio generale, deve solo per questo dimettersi e chiedere scusa prima alla persona indicata e poi a tutta la città Senza se e senza ma! La cosa più grave è che lo stesso dice di averlo appreso nella sua funzione istituzionale … il rilievo penale della condotta è evidente. Devo dare atto al Sindaco di aver dato la notizia alla cittadinanza con grande senso di responsabilità e con il rigore necessario rappresentando pure che il soggetto interessato era già sotto osservazione avendo lo stesso segnalato il rischio… e di questo va dato merito alla interessata. L’intervento maldestro e irresponsabile del Presidente del consiglio comunale l’ha invece esposta al collettivo e altrettanto irresponsabile e volgare dalli all’untore. Dimissioni subito! E per subito si intende subito”.
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