COMISO, L’EMERGENZA CONTINUA

“Tra malessere sociale, emergenza rifiuti e dissesto delle casse comunali per non parlare delle strade piene di buche o addirittura completamente sventrate, come via B. Pace che a distanza di un mese dalla mia denuncia è ancora nelle stesse condizioni di prima, la vita a Comiso è diventata veramente difficile. Ci si stanca perfino di fare le denuncie pubbliche suoi tanti disastri che quotidianamente registriamo. Però finalmente in questi giorni una notizia nuova, il Sindaco ha finalmente scoperto, meglio tardi che mai,  che siamo un comune dissestato. E per risolvere la situazione che fa? Tutti si sarebbero aspettati l’annuncio di nuove misure di morigerazione, per esempio il licenziamento di quanti sono ancora attaccati al suo carrozzone clientelare, vedi incarichi da 50.000 euro all’anno e oltre, ovvero una riduzione del 50% delle indennità degli amministratori ( che certamente non risolvono il problema ma quantomeno danno un segnale), il taglio degli sprechi ancora presenti, la riduzione del 50% delle indennità alle figure apicali, una ulteriore lotta all’evasione fiscale e forse altre misure più innovative per far fare reddito alle attività dell’Ente. E invece no, niente di tutto questo, semplicemente richiede un prestito o una a anticipazione al presidente della regione. Da questa misura, eventualmente la regione fosse disponibile, non potrebbe venire nient’altro se non la dilazione dei problemi. Ci vuole ben altro per porre riparo alle politiche dissennate di sperpero che ci hanno portato a questo punto. Per fugare tutti i dubbi il deficit ha una genesi che risale alle amministrazioni Digiacomo ma l’amministrazione Alfano, che ha vinto le elezioni con la parola d’ordine del risanamento, lo ha aggravato pesantemente. Ed è per questo doppiamente colpevole. E lo è ancora di più perché non ha neppure nessuna idea di come venire fuori da questo disastro. E allora prima che la spazzatura ci seppellisca, prima che le voragini stradali ci ingoino, prima che i creditori ci pignorino anche le sedie è impellente mettere in atto politiche virtuose e che siano in grado di rimpinguare le finanze pubbliche. Solo una cosa è peggiore della situazione politica attuale di Comiso, il permanere all’amministrazione della cosa pubblica di un comandante che non si rende conto che la nave affonda o, se se ne   conto, che non sa cosa fare”.

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