“SINISTRA, ECOLOGIA E LIBERTA’” RICORDA AGLI ITALIANI L’IMPORTANZA DEL 25 NOVEMBRE, GIORNATA MONDIALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Una lunga nota comparsa sul sito di Sinistra, Ecologia E Libertà interviene per ricordare agli italiani tutti l’importanza del 25 novembre, “Giornata Mondiale contro la violenza sulle Donne”.

Non solo una giornata contro la violenza di genere, non solo un momento celebrativo, ma la continuazione di un processo che da alcuni anni le donne hanno avviato per difendere la propria condizione resa subalterna da una società purtroppo ancora troppo monosessuata e patriarcale e che negli ultimi vent’anni ha raggiunto il suo picco massimo con una visione nell’immaginario collettivo e maschile della donna oggetto di gratificazione maschile.

Lentamente siamo stati costrette ad assistere ad un processo socio-antropologico involutivo che ha inciso le coscienze di giovani donne, con l’illusione che solo attraverso la prestanza fisica asservita al potente di turno avrebbe risollevato la propria condizione economica e sociale.

SEL parla poi di una sorta di “femminicidio”: l’uccisione lenta della dignità della donna regalata a ruoli sempre più marginali e di contorno.

Più inquietante ancora è il constatare l’aumento della violenza di genere all’interno dei contesti familiari che fa il paio con la violenza omofoba anch’essa legata al culto machista.

Questo quadro sociale sconfortante è fortemente rilevato soprattutto in Italia: le altre realtà europee nel frattempo sono progredite sul piano emancipativo attraverso leggi specifiche a tutela delle donne, esempio cardine la Spagna che ha avviato un processo molto interessante in tema dei diritti civili.

Il partito di Vendola ricorda poi l’Austria con le sue politiche di rafforzamento sul territorio di centri di ascolto e accoglienza per le donne e di recupero anche per quegli uomini che sono stati autori di azioni di violenza, insomma un piano di recupero a tutto tondo.

“ll governo del Cavaliere” – si legge nella nota – “non solo ci ha fatto regredire in termini d’immagine, ma ha devastato la politica del welfare e delle pari opportunità. Uno tra i tanti esempi eloquenti: i tagli finanziari ai fondi per i centri antiviolenza, un’assurdità: una forma oscura di gestione destrutturante, per insipienza o, peggio, per colpevole disinteresse. Tra gli esiti la progressiva chiusura di molti centri antiviolenza, creando vuoti esiziali per le donne a rischio.”

Non bisogna aspettare il 25 novembre per ricordare tutto questo, è necessario quindi che il tema venga ripreso ed affrontato per la gravità che riveste e l’ampiezza delle implicazioni private e pubbliche che vi sono connesse.

E’ importante quindi non isolare la violenza nelle sue forme manifeste da quella che passa e si perpetua invisibile attraverso la cultura maschile dominante: istituzioni, saperi, linguaggi, habitus mentali, norme morali, mezzi di comunicazione e tanto altro.

Le donne hanno interiorizzato questo modo di essere viste: rientra nella violenza simbolica culturale quella di identificare la donna come soggetto debole o svantaggiato, come una questione femminile infinita, rimettendo nella mani del maschio la funzione del pater che tutela, insomma, una sorta di complementarizzazione e subordinazione del ruolo femminile a quello maschile.

Inoltre, l’identificazione della donna con il corpo, la funzione sessuale e riproduttiva, e quindi la sua cancellazione come persona, sono le ragioni prime dalla sua esclusione dalla polis, ma a sua volta è violenza implicita, in questa privazione di spazi essenziali, di spazi di libertà e di potere decisionale che porta a pesanti ricadute sulla vita delle donne: dai gesti quotidiani di disvalore alla persecuzione violenta per tutte coloro che tentano gesti di autonomia.

“In concreto” – conclude la nota di Sinistra, Ecologia E Libertà – “sull’esempio di quanto già si fa in altri Paesi, pensiamo che si debba promuovere un piano nazionale di sensibilizzazione e prevenzione sulla violenza di genere: avviando campagne educative e d’informazione sulla parità di diritti e obblighi fra maschi e femmine nelle scuole a partire dalle scuole elementari, lancio di campagne di sensibilizzazione contro gli stereotipi dei ruoli familiari femminili, promozione di azioni incisive per l’eguaglianza di genere in tutti i campi del vivere associato, reintegro dei fondi per il sostegno economico dei centri antiviolenza.”

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it