E sulle lampadine del centro storico di Modica intervengono gli architetti di Ragusa e la Fondazione Arch: “Necessario mantenere l’equilibrio”

La sostituzione delle lampadine nel centro storico di Modica sembra più faticosa di una campagna militare. Dopo lo stop ai lavori chiesto dalla Soprintendenza al sindaco perchè la ditta si è sbagliata sull’uso delle lampadine, intervengono sulla questione anche gli architetti dell’Ordine di Ragusa e la Fondazione Arch.

“Prendiamo spunto dalla sostituzione delle lampadine della pubblica illuminazione, che sta avvenendo nel centro storico di Modica, per sottolineare come, ancora una volta, certe operazioni siano compiute in modo incoerente e senza quella coscienza necessaria ad operare in luoghi così delicati. Tutto questo dimostra come sia indispensabile mantenere l’immagine di equilibrio e bellezza che si è costruita attraverso la stratificazione di secoli di vita e quanto sia importante saper intervenire in maniera coerente avendo un approccio ed una visione organica dell’insieme, anche per quelli che potrebbero sembrare interventi di minor rilevanza”.

Poi, continuano: “Questo non significa – prosegue la nota – che tutela sia sinonimo di immutabilità, o la restituzione di una parvenza del passato (vedasi intervento della Lipparini a Scicli), bensì che questi processi abbiano la necessità di essere “pensati” e quindi progettati. Facciamo notare che non si tratta di una semplice preferenza sull’intensità della luce più consona ad un centro storico barocco come Modica (Ragusa, Ragusa Ibla, Scicli o l’intero Val di Noto), quanto piuttosto, per il rispetto che meritano questi luoghi patrimonio dell’umanità. È importante dunque capire che ogni azione, soprattutto se infrastrutturale, deve essere frutto di un confronto, di una analisi, oltreché di una progettualità. Demandare questi interventi importanti e delicati ad un mero bando di appalto tecnico, senza nessuno studio preparatorio, è una pratica che deve essere totalmente abbandonata nelle nostre città, in particolar modo nei centri storici”.

Infine, concludono: “Esigiamo pertanto che le Amministrazioni interessate prendano atto dell’importanza dell’incarico che hanno nella tutela e gestione di questo patrimonio, interpretandone appieno il significato di tale impegno. Noi, Ordine degli architetti di Ragusa e Fondazione Arch, ancora una volta ci rendiamo disponibili al confronto e a svolgere qualsiasi azione che possa contribuire ad una maggiore progettualità a tutela dei nostri centri storici”.

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