MODICA, UN CANTO DI LUCE

“Canto di luce” – Lumi e Rintocchi tra i sentieri velati della città di Quasimodo- è l’evento culturale che più di ogni altro ( dal carnevale in poi) ha coinvolto intensamente la Città con un programma a trazione intellettuale che vede protagonisti, non solo il nostro Nobel nei 110 anni dalla nascita, soprattutto i bambini: autori dei disegni delle luminarie che illumineranno, nelle notti di plenilunio, il quartiere storico di Modica e quindi sono portatori di sentimenti, di sensazioni e di idee.

Questa è stata una delle riflessioni portanti della conferenza stampa di presentazione della manifestazione, che dal 7 dicembre 2011 al 6 gennaio 2012 caratterizzerà Modica con una serie di iniziative di grande consistenza culturale, tenutasi stamani nella sala consiliare di Palazzo San Domenico, presenti il Sindaco, Antonello Buscema, il Presidente del Consiglio Comunale, Carmelo Scarso, l’assessore alla Cultura, Annamaria Sammito e gli attori dell’evento: Silvio Cassarino, dei servizi museali di Ragusa, il coordinatore scientifico dell’iniziativa, prof. Antonio Sichera, la dirigente scolastica Concetta Spadaro, il direttore del Consorzio di tutela del cioccolato artigianale di Modica, Nino Scivoletto.

Si passerà dalla inaugurazione dell’archivio storico Salvatore Quasimodo, una mostra permanente, attesa da anni, nella sala grande del Palazzo della Cultura con un programma ad hoc, al collegamento video con il Nobel Dario Fo dedicato al poeta dell’ermetismo attraverso la mediazione del giornalista Oliviero Beha e quindi la presentazione del ritratto del Nobel modicano opera del pittore Piero Guccione e ciò a cura dal CTCM; dal concerto di Stefano Bollani che apre la stagione musicale alla Fondazione Teatro Garibaldi, alla mostra fotografica di Giovanni Chiaramonte a cura della Fondazione Grimaldi, dalla conferenza sulle luminarie ( con l’architetto della luce Filippo Cannata e la dr.ssa Marcella Fragapane anima delle manifestazioni nel “Solco della tradizione”) e per finire all’accensione, il 10 dicembre, delle luminarie, con il concerto delle campane di nove campanili del centro città, quello di mille alunni delle scuole di Modica sul sagrato della Chiesa di San Pietro e poi ancora la Via Lucis e il tappeto di luce a San Giorgio – Teatro delle Ombre.

Dai vari interventi è emerso, con chiarezza, che la Città si muove in un ambito culturale di grande qualità che è, nei fatti, la migliore risposta alla crisi che stiamo vivendo; le imprese investono in cultura, le amministrazioni organizzano con il metodo dal basso gli eventi, coinvolgendo in toto la città nelle sue espressioni più vive, dando un risultato straordinario come quello di un Canto di Luce che recupera, storia, tradizione e soprattutto identità da custodire e valorizzare.

“ C’è un grande amore per questa città, afferma il Sindaco Buscema, che proviene non solo dai modicani che vivono con passione gli eventi partecipando al loro concretizzarsi ma anche da quelli che non sono modicani che hanno avuto modo di apprezzarla e di sostenerla, come dimostrazione di sentimento profondo, mettendo a disposizione, gratuitamente, la loro professionalità e ingegno.

Tutto ciò sta rideterminando un patrimonio culturale non indifferente che la politica ha il compito di preservare per trasferirlo alle giovani generazioni perché lo custodiscano e lo arricchiscano.”

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