La guerra del Tartufo

La notizia è arrivata ieri: è stato approvato un DDL  che va a colmare un vuoto che dura ormai da vent’anni in merito alla raccolta dei tartufo in Sicilia. Il tartufo siciliano, pur non essendo paragonabile ai più noti e pregiati tartufi italiani ( ad esempio al Bianco di Alba)  nel tempo sta acquistando un numero sempre più crescente di appassionati ed estimatori. Si moltiplicano i cavatori di tartufo e anche chi si cimenta nella produzione di tartufaie. Un mercato, dunque, che si sta sviluppando e non è soltanto a discrezione di una nicchia di estimatori.

Dunque, nulla togliere alla legge approvata all’Ars. Immediatamente, a darne comunicazione, è stato l’onorevole Nello Dipasquale, primo firmatario del disegno di legge. Eppure, attorno alla “paternità” di questa legge, di per sè interessante, ma di certo non di vitale importanza per le sorti dell’umana stirpe, si è creato un piccolo caso mediatico, con diversi deputati che in qualche modo cercano di appropriarsi un po’ di merito.

Stamani, l’onorevole Giorgio Assenza, non esita ad attaccare Dipasquale:

“Mister Tamburino, non ho voglia di scherzare, cantava Battiato – esordisce Giorgio Assenza – Lo ricorderà l’onorevole Di Pasquale Emanuele alias Nello che ieri diceva invece di non aver voglia di far polemica… certo che non ne aveva voglia, essendo in torto conclamato; il fatto è che, la polemica, l’ha fatta lo stesso… sempre immerso in un lieve sonno della ragione, come direbbe un altro poeta”.
“Basta leggere la banca data dell’Ars e scoprire (parola grossa) che il ddl con tanto di titolo identico al mio, il buon Di Pasquale, lo ha depositato il 24 gennaio del 2019 che, per altro, esattamente sette giorni dopo, il pentastellato Tancredi ha presentato il suo (sempre con intestazione stranamente uguale alla mia), che l’onorevole Genovese ne ha depositato un altro, ma soltanto per il tartufo dei Nebrodi (ergo, diverso) e che il mio (vedi qui sotto tabella estrapolata dalla banca dati dell’Assemblea, ove il più antico è in fondo alla finca) è stato depositato nientemeno che oltre nove mesi prima della sua scopiazz… della sua proposta di legge: il 3 aprile del ’18. Onorevole collega Di Pasquale – conclude Assenza – le basta? al netto dei giochetti che magari fanno scavalcare un ddl da un altro nelle commissioni? Io mi finisco di canticchiare il brano di Battiato, onorevole Di Pasquale, sul ponte sventola bandiera bianca. No?”.

Assenza, dunque, ribadisce che il suo DDL è stato presentato per primo, in ordine cronologico. E a supporto di prova fa copia della tabella dell’Ars.

Naturalmente, nel giro di poche ore, è arrivata la risposta di Dipasquale: “Anche se la classica ironia da pallone gonfiato usata dall’on. Assenza nel suo ultimo comunicato stampa in merito all’approvazione della legge sulla tutela del Tartufo siciliano non meriterebbe risposta alcuna, mi vedo costretto, ancora una volta, a precisare quanto segue: tutto il mondo della micologia siciliana conosce la storia della norma approvata.

Si tratta del ddl 496/2019, primo firmatario l’on. Nello Dipasquale che ha seguito l’iter in tutte le sue fasi. Giocare sul fatto che un ddl dallo stesso nome sia stato presentato prima o dopo non cambia la realtà. Ripeto che è sufficiente vedere la cronologia dell’iter per accorgersi che il ddl dell’on. Assenza ha visto concludersi il proprio esame a novembre del 2019 venendo assorbito, insieme ad altri, all’interno del ddl presentato da me e dai colleghi del mio partito che, invece, è stato scelto come testo pilota.

Questo perché il nostro testo è risultato il più completo e articolato, visto anche che a preparare il ddl sono stati proprio esperti del settore. Il mio compito è stato quello di presentarlo e sostenerlo in ogni fase del suo procedimento. Ora l’on. Assenza cerca, con tutte le forze, di ritagliarsi un po’ di visibilità, quando il suo ruolo in tutta questa faccenda è stato quello del mero spettatore. Certo, se l’on. Assenza dedicasse ad altre questioni lo stesso impegno che usa per attribuirsi meriti altrui forse anche lui potrebbe vantare qualche risultato concreto. Per esempio, ancora aspettiamo i 5milioni di euro che aveva promesso per l’istituzione di un Fondo di rotazione a sostegno dei cittadini esecutati per consentire loro di poter mantenere la prima casa. Purtroppo ci ricorderemo sempre dell’on. Assenza solo come quel deputato che si lamentava della riduzione degli stipendi perché un parlamentare non può pranzare con un panino…”.

Tutto interessantissimo. Stupisce. E in un certo senso fa anche sorridere un  tale accanimento a riconoscere la paternità di questa legge e che i deputati ragusani, almeno in questo caso, alzino barricate per difendere una legge sui tartufi. Ci piacerebbe vedere la stessa grinta e la stessa appassionata vis polemica anche in altre occasioni.

Facciamo una proposta ad entrambi gli onorevoli: tutti e due, muniti di cane, vadano in un bosco da scegliere comunemente, e il primo che trova i tartufi allora avrà veramente ragione.

 

 

 

 

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