LE DONNE D’ITALIA E L’ITALIA DI DONNE

Sarà il Museo Civico Castello Ursino di Catania il prossimo 2 febbraio ad avere l’onore di inaugurare attraverso il presidente del Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni  dell’Unità d’Italia, Giuliano Amato, la mostra “Le donne che hanno fatto l’Italia” che attraverso dipinti, foto, filmati, documenti, cimeli, ricostruisce un percorso che attesta come le donne abbiano fortemente contribuito al processo di unificazione, ai cambiamenti e alla crescita del Paese, senza dimenticare tra l’altro l”importante ruolo del Mezzogiorno.

 

La mostra è promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unità Tecnica di Missione, dal Comitato dei Garanti per le Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, dal Comune e dalla Prefettura di Catania in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento italiano che ha per scopo quello di sottolineare come la storia della nostra nazione è stata fatta anche per mano delle donne, con grande coraggio, passione e determinazione, cercando di catturare e inserire nei diversi momenti storici e politici vissuti dall’Italia, le significative testimonianze di quest’ultime. Un evento che risulta importante in quanto ricorda le donne e il loro percorso politico-sociale, un evento che porta a tracciare un racconto costellato di grandi e piccole – ma sempre intense – battaglie, indispensabili all’abbattimento di disuguaglianze sia nella sfera privata sia in quella pubblica.

 

Un’esposizione di sole opere, manufatti e documenti originali. Nella sezione Arte, curata dalla giornalista palermitana e critico d’arte di Repubblica Lea Mattarella, troviamo – fra le altre opere – una tempera su tela di Carla Accardi, pittrice-simbolo dell’Astrattismo in Italia, che insieme a Peppa la Cannoniera e a Emanuela Loi – la prima donna poliziotto vittima di una strage di mafia (morì a Capaci con il giudice Falcone, la moglie e l’intera scorta) – figura fra le tre donne siciliane in mostra. Un pannello, in assenza di stampe d’epoca che la ritraggano, ricorda infine la figura dell’aristocratica palermitana Rosina Muzio Salvo, scrittrice e letterata impegnata nell’associazionismo femminile dedito all’educazione popolare. Con le sue idee antiborboniche contribuì ai moti insurrezionali in Sicilia. Fra le curiosità il casco che Oriana Fallaci usò in Vietnam, i primi microscopi usati dal nobel Rita Levi Montalcini, le prime installazioni di didattica di Maria Montessori.

 

 

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