MODICA, ILLUSTRATO IL PROGETTO “ESSORENTREPRISE”

“Il progetto Essorentreprise, che vede il comune come ente capofila, segna un partenariato siculo tunisino concreto, vero e che si connette alla produzione alla conservazione di prodotti tipici d’eccellenza che consentiranno alle piccole imprese agricole, italiane e tunisine, di poter entrare nel mercato con ambizione e poter stare accanto ai grandi colossi dell’industria conserviera. L’ideazione la concretizzazione di questo problema mette insieme l’intelligenza, i saperi e la tecnica costruttiva di due antiche entità storiche, la Sicilia e la Tunisia affiliate in questo caso non solo dal prodotto ma dalla necessità comune di dare soluzione alla produzione delle piccole imprese agricole in fatto di conservazione  del prodotto su larga scala. Tutto ciò viene arricchito da una collaborazione che non è solo tecnica ma anche e soprattutto culturale che ci da, ancora una volta,  l’opportunità di fare conoscere la Città e la sua nota accoglienza”

Questo il commento di chiusura espresso dal Sindaco Antonello Buscema nella conferenza stampa tenutasi stamani a Palazzo San Domenico che nei fatti da l’avvio al progetto sulla Mieri ovvero” Miniaturizzazione naturalizzazione e semplificazione di linee di trasformazione per le piccole produzioni agro alimentari e impiego di energie rinnovabili” finanziato dal Ministero delle Politiche agricole nel 2008 e che vede la partecipazione di manager, tecnici, e specialisti del settore italiani e tunisini.

Lo spirito del progetto transfrontaliero che vede il Comune di Modica come ente capofila ( partner sono i cinque comuni Elimo Ericini presenti con il presidente Camillo Iovino, sindaco di Valderice,il gruppo di azione locale Gal – Gruppo di azione locale Hyblon Tukles – con Sebastiano Di Mauro, l’Atlas di Tunisi (associazione tunisina per l’autopromozione e la solidarietà) e la Inat istituto di ricerca del Ministrero dell’Agricoltura tunisina) è stato illustrato da Luciano Lauteri, assistente tecnico del Comune di Modica per il progetto. Mentre Abdelmonaem Laabidi dell’Atlas e il dr. Haten Bentaher dell’Inat hanno rimarcato l’importanza dello scambio di idee, informazioni, tecnologie tra le due nazioni e la capacità accertata di poter raggiungere, con soddisfazione, l’obiettivo comune che può essere poi fruito da una comunità internazionale su larga scala incidendo sulle economie delle piccole imprese agricole che con costi sostenibili possono sfruttare le tecniche della miniaturizzazione per procedere alla conserva dei prodotti della terra che producono. Questo potrà essere possibile se il progetto che riguarda le singole aziende potrà essere finanziato con un micro credito in modo da determinare le condizioni per creare sul territorio una rete di agricoltori e nelle stesso tempo di produttori di conserve della produzione.

Ruoli, compiti, obiettivi a medio e lungo termine sono stati messi a punto nel corso di un semiario di lancio delle attività che si è concluso proprio oggi a Palazzo San Domenico.

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