LA TURCHIA MERITA ANCHE OLTRE IL WEEKEND

Cose Turche in conferenza stampa, al Bit-Milano. Fortunata traduzione simultanea. Segno positivo per il turismo concentrato in quella parte di mondo ottomano-bizantino. Istanbul, Capitale Europea della Cultura 2010, nominata Capitale dello Sport 2012, è la prima città che i turisti scelgono di visitare. Izmir, seconda nella classifica, candidata per l’Expo 2020, ha avuto una forte crescita lo scorso anno (+40%) e Antalya + 50%. In totale 980 ml di turisti per l’anno 2011, raggiungendo un incremento totale del 4.4. 

Il mercato turistico italiano è una fetta rilevante della Turchia e, attualmente, un più 12% di italiani sceglie la Turchia come meta di vacanza; facendole guadagnare il 14 posto nelle statistiche di preferenza. Tre buoni motivi per non mancare: la cultura e l’arte che decora le città (un museo a cielo aperto patrimonio dell’UNESCO), l’enogastronomia tipica in forte ascesa nelle nuove abitudini aalimentarie delle persone (si spinge ancora il vino) e il mare. Le foto sono molto “seducenti”; come piace a loro sottolineare. Oltre che come “vacanza Findus”, sconsigliato, la Turchia si presta a un turismo “on the road” che permette di apprezzare veramente il territorio. La cultura. L’architettura. Mangiare turco. Parlare con la gente. Simile alla Grecia, negli ultimi anni molto giovani scelgono la Turchia cosmopolita per viaggiage, studiare e divertirsi. 

Raggiungerla dall’Italia è facile: direttamente con la loro compagnia aeria di bandiera si parte da Ancona, Bergamo, Roma, Bologna e Verona. In media si spende 710 euro a turista. In medi un turista passa 2-3 notti in Turchia; l’obiettivo è quello di aumentare i giorni di permanenza. In controtendenza con lo stop della crisi economica il turismo in Turchia è in ascesa. Ci sanno fare. Si sanno vendere. 

Un ponte fra Asia e Europa, un incrocio di tante diverse culture, la possibilità di confronto e conoscenza: ecco il vero valore aggiunto. 

 

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