È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
BOSSI E CALDEROLI IGNORANTI “DISERTORI” DELL’UNITA’ D’ITALIA
03 Mag 2010 14:24
A nome del Movimento per l’Autonomia, e del popolo siciliano tante volte violentato e offeso, protesto con fermezza per le dichiarazioni di un ministro della Repubblica (tale Calderoli) che dichiara sprezzantemente che né lui né altri suoi colleghi leghisti parteciperanno alle celebrazioni per l’Unità d’Italia, sottintendendo che l e regioni del nord sono “stanche” di quest’Unità. La dichiarazione arriva sui media dopo l’altra rilasciata qualche giorno fa da Renzo Bossi, nominato deputato a ventun’anni per titoli (?), in quanto pluribocciato a scuola e “casualmente” figlio del capo della Lega (altro che mafia siciliana), il quale avvertiva che mai avrebbe tifato per il tricolore o per la squadra italiana. Se il ministro, il deputato e i loro colleghi leghisti non fossero ignoranti della storia (quella vera, non quella per tanto tempo ammannitaci sui libri di scuola), saprebbero che senza l’unità d’Italia il nord sarebbe ancora alle prese con la spaventosa crisi economica che l’attanagliava, superata solo con la sistematica rapina delle sostanze del Sud. Saprebbero, questi simpatici ignoranti amici, che nel 1856 (prima dell’Unità d’Italia), nella Conferenza Internazionale di Parigi, il Regno delle Due Sicilie venne dichiarato terza potenza economica ed industriale d’Europa, dopo Inghilterra e Francia, anni luce prima degli staterelli del nord d’Italia, che si dibattevano allora in preda all’emigrazione, ai debiti e alla disoccupazione più feroce. E allora, se si è ignoranti, conviene il silenzio. Calderoni e Bossi (il piccolo e il grande) tacciano, e ringrazino la storia, il tricolore, e noi del Sud; evitino, per cortesia, di ripetere la condotta che nei tribunali gli stupratori usano per difendersi, quando danno la colpa della loro violenza alle donne violentate. Noi del Sud amiamo l’Italia e il tricolore, e avremmo mille motivi in più di loro per essere critici.
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