RISPOSTE PRECISE DALLA CASTA

Politica e antipolitica vivono ambedue un momento di crisi, se si pensa allo scollamento tra i partiti e la società civile, che crede sempre meno alle promesse e si discosta dall’attività dei partiti, privilegiando forme di democrazia diretta, quali le petizioni e le richieste di referendum su vari argomenti.

La società civile chiede competenza, qualità, morale, coerenza alla politica, e crediamo che i partiti debbano ascoltare queste richieste, senza fare orecchie da mercanti, in quanto ci si deve rendere conto che la politica si deve accostare alle richieste di chi paga in prima persona gli sbagli e le leggerezze che hanno portato l’Italia in questa situazione di crisi e di disagio.

L’antipolitica è un pericolo serio, in quanto non è propositiva , distrugge ma non costruisce, la politica, i partiti devono capire che la situazione è cambiata: si vogliono fatti e non parole.

La casta deve dare una risposta non solo come ha fatto Pier Ferdinando Casini, rinunciando ai benefit da ex Presidente, lodevole fra l’altro, ma dimezzandosi gli stipendi, rinunciando ai privilegi, equiparandosi ai parlamentari spagnoli, perché no, abolendo i vitalizi, insomma dando concretezza all’urlo che viene dalle piazze contro gli sprechi, gli enti inutili statali, gli stipendi di chi guadagna più del re di Spagna.

Siamo in un momento, a parer nostro, pericoloso, che richiama momenti di disagio che, nel passato, hanno portato a dittature: non dimentichiamo la storia!

I sacrifici vanno fatti, prima dai politici, poi dai cittadini: non è facile ma realizzabile.

 

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