COMISO, IL COMPARTO AGRICOLO E’ IN PIENA CRISI ED E’ STATO DIMENTICATO DAL COMUNE

Mentre il comparto agricolo nel nostro territorio sta vivendo una delle crisi più drammatiche mai viste, il Comune di Comiso ha abbandonato e desertificato tutti i servizi e le attività di sostegno e promozione collegati all’imprenditoria agricola. 

I  questi quattro anni l’attuale giunta ha cancellato colpevolmente un significativo lavoro svolto nel settore agricolo dalla precedente amministrazione. Oltre a perdere, infatti, uno storico presidio come la Condotta agraria che è stata chiusa senza che l’Amministrazione facesse niente di concreto per difendere la sede di Comiso, in sequenza sono stati smantellati: lo “Sportello verde” che si occupava di fornire servizi e assistenza agli operatori e ridotto ai minimi termini e quasi del tutto cancellato l’Ufficio della SOAT di Comiso della Regione che svolgeva un importante servizio di assistenza tecnica. Inspiegabilmente bloccata, inoltre, la realizzazione del “Centro per le colture protette” (UOS di Comiso) localizzato all’interno dell’aeroporto di Comiso, i cui locali sono già realizzati con investimenti per oltre 500 mila euro (finanziati dalla Regione nel 2006) e la ovvia perdita di ulteriori finanziamenti. Intanto senza alcun intervento dell’Amministrazione al CORERAS (Centro Regionale per la ricerca applicata e la sperimentazione) di cui il Comune di Comiso era socio e attivo protagonista, veniva tolta la gestione delle attività di ricerca, sviluppo e implementazione che si svolgevano presso l’Azienda Don Pietro, azzerando gli importanti risultati ottenuti in molti campi fra cui il vigneto, che oggi risulta abbandonato, per la selezione clonale dei vitigni autoctoni, fondamentale per lo sviluppo del settore vivaistico di Comiso, oggi in ginocchio stroncato dalla concorrenza delle aziende del nord più attrezzate dal punti di vista della ricerca e dell’innovazione.

In questo desolante contesto appare paradossale la vicenda i mancati allaccci alla rete del metano realizzata cinque anni orsono nell’ambito della metanizzazione agricola in C.da Comuni, per le aziende orto-floricole a cui necessita il riscaldamento delle serre e che in atto, a causa della colpevole negligenza del Comune di Comiso, sostengono costi altissimi per l’approvvigionamento energetico perdendo competitività nel mercato nazionale ed estero.

Naturalmente neanche a parlare del  fondo di garanzia attivato in raccordo con i consorzi fidi per il settore agricolo, che con la precedente amministrazione aveva aiutato molti imprenditori in difficoltà a capitalizzare le loro aziende.

Avendo dimenticato il settore agricolo, naturalmente il Comune non si è curato nemmeno di fare un avviso adeguatamente pubblicizzato per le domande di risarcimento danni da eventi calamitosi lasciando gli agricoltori comisani abbandonati a loro stessi.

Per non parlare dei prodotti DE.CO. con i quali si era riusciti a far entrare la città di Comiso in un importante circuito di promozione nazionale del territorio e delle sue specificità eno-gastronomiche. oggi di tutto questo rimane solo uno sbiadito ricordo. La ciliegina sulla torta è stata la chiusura dello “Sportello vino” (finanziato dall’Unione Europea) che era stato attivato a Pedalino e che grande successo aveva ottenuto nel contesto della strada del Cerasuolo di Vittoria.

Ovviamente nessun finanziamento europeo in questi quattro anni si è ottenuto nel settore della promozione delle produzioni orticole e vitivinicole come avveniva con i PIOS, grazie ai quali numerose aziende sono state accompagnate in processi di internazionalizzazione. Anche l’esposizione dei prodotti a Ginevra fatta qualche mese fa si è trasformata in una esperienza negativa e una colossale brutta figura per non essere riusciti a deliberare l’impegno di spesa.

Insomma c’è ne abbastanza per dire che quest’Amministrazione si è dimostrata una vera nemica del settore agricolo operando con una devastante coerenza nella sistematica distruzione quanto faticosamente costruito.

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