È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CASTELDACCIA SI STRINGE ATTORNO ALLA FAMIGLIA DEL SOLDATO FERITO
17 Mag 2010 18:38
Sarebbe dovuto tornare a casa a metà dell’estate il primo caporal maggiore Gianfranco Scirè (nella foto), 28enne di Casteldaccia (comune nel palermitano), uno dei due militari rimasti feriti nell’agguato in cui sono morti altri due loro commilitoni. I militari si trovavano a bordo di un blindato Lince, parte di una colonna di automezzi in fase di spostamento nel Nord Est del paese, in un’area controllata dalle forze italiane. Al passaggio del convoglio, alle 9.15 ora locale, l’esplosione ha investito il mezzo con i quattro militari italiani posizionato nel nucleo di testa, in quarta posizione tra i mezzi in movimento. Il blindato si spostava con decine di altri veicoli di diverse nazionalità, in direzione di Bala Murghab, nel Nord dell’Afghanistan. Le ultime notizie provenienti dall’ospedale di Herat dove i feriti sono stati subito trasportati sono incoraggianti. Scirè non è in pericolo di vita, avrebbe riportato solo alcune fratture e ferite alle gambe che i medici stanno valutando; il comando militare sta organizzando il rientro in Italia non appena le condizioni del soldato lo consentiranno. Ha parlato con i genitori e anche con la fidanzata al telefono, rassicurandoli e dicendo loro “sto bene”. Sciré, impegnato nel contingente Isaf, è entrato nell’esercito nel 2001, quando aveva 19 anni. Di stanza a Torino, nel 32esimo reggimento Genio, il primo caporal maggiore è stato protagonista di numerose missioni all’estero; quella attuale in Afghanistan, dove si trovava da un mese, è la terza consecutiva. I familiari del sottufficiale (i genitori e due fratelli più piccoli) vivono a Casteldaccia, un piccolo paese del palermitano: il padre, ragioniere in un’azienda privata, è stato informato mentre era al lavoro ed è tornato subito a casa dalla moglie, una ex dipendente delle Poste da poco andata in pensione. (Laura Curella)
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