INTRAPRESI I VIAGGI DELLA SPERANZA PER MIGLIAIA DI CLANDESTINI

Iniziata la bella stagione, sono intrapresi i viaggi della speranza per migliaia di clandestini.

Proprio ieri sera, sulla costa di Pozzallo sono approdati 130 somali, tra uomini, donne, di cui un paio in stato di gravidanza, e bambini.

Ad ogni sbarco effettuato e il cui esito non sempre, purtroppo, è positivo , mi chiedo “Perché un numero sempre più elevato di giovani vite, provenienti da ogni dove,in particolar modo dall’Africa e dall’Asia, sceglie di approdare nel nostro Paese?

Credono di trovare un mondo indiscutibilmente migliore di quello che si sono lasciati alle spalle. Hanno sogni, aspettative, speranze come ogni essere umano, augurandosi che la fame, la miseria e la disperazione vissuta in un vicino passato possa presto diventare solo un lontano ricordo.

Questi giovani clandestini approdano nelle nostre coste spesso senza documenti di identità e non sempre in buone condizioni di salute; colmi di paure e angosce, ma pieni di buona volontà. son pronti a svolgere anche i lavori più umili. Vogliono, insomma, vivere, a buon diritto, una nuova vita che garantisca loro un minimo di serenità  e, soprattutto, di sicurezza, C’è da sottolineare, però, che in tutto questo iter un gioco non irrilevante viene svolto dall’immigrazione illegale su cui ruotano diverse figure come quelle dei trafficanti di schiavi che organizzano il viaggio dei clandestini. Hanno contatti con capitani di barche e assicurano il viaggio in cambio di ingenti somme. Ovviamente si tratta di vero e proprio reato.  Inoltre, per coloro i quali giungono senza documenti di riconoscimento  il rischio più facile è quello di cadere nelle mani della malavita .

Cosa augurarci??? Sicuramente che possa essere arginato questo gravoso problema  e che, dunque,le Forze dell’ordine  possano identificare questi avidi trafficanti di esseri umani.; esseri umani che, nonostante abbiano un diverso colore della pelle, hanno una loro dignità e uguali diritti di tutti gli altri cittadini.

Giusto per poter riflettere ancor più su questa tematica che costantemente riempie le pagine dei nostri quotidiani, consiglio, per chi non l’avesse ancora fatto, di vedere “Quando sei nato non puoi più nasconderti” ,un film che risale al 2005 e diretto da Marco Tullio Giordana.

“Quando sei nato non puoi più nasconderti” è tratto dal romanzo omonimo (2003) di Maria Pace Ottieri. Il titolo del film non è altro che la traduzione di un’espressione africana che il protagonista, Sandro, sente da un migrante incontrato nella sua città. Essa vuole esprimere che la stessa nascita segna il passaggio ad una vita difficile che occorre affrontare con le proprie forze e a cui non si può sfuggire nascondendosi,oppure evitando di fare proprie scelte.

 Afferma Eliette Abecassis :“Siamo tutti clandestini. Clandestini del cuore. Tutte le persone che hanno un altrove e qualcosa di estraneo a loro stessi, in questo senso tutti noi lo siamo” 

 

 

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