È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL RETTORE RECCA NON PUO’ ORA DISCONOSCERE GLI IMPEGNI ASSUNTI
21 Mag 2010 18:12
Confronto tra il presidente della Provincia di Ragusa Franco Antoci, il sindaco del comune di Ragusa Nello Di Pasquale e il rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca per la questione relativa alla facoltà di Lingue e Letterature Straniere. Antoci e Dipasquale, pur apprezzando gli sforzi compiuti dall’ateneo catanese per giungere ad una soluzione razionale e condivisa in ordine all’insediamento universitario nel territorio di Ragusa, in attesa dell’attivazione del quarto polo statale, esprimono il loro forte disappunto di fronte alla pretesa avanzata dal rettore Recca di proseguire nell’attivazione di nuovi cicli di corsi di studi in Lingue e in ambito linguistico presso la sede di Catania, seppure attraverso l’escamotage di una nuova Facoltà derivante dall’accorpamento delle attuali facoltà di Lingue e di Lettere.“E’ questa un’ingiustificata ed incomprensibile retromarcia – affermano Antoci e Dipasquale – rispetto all’impegno assunto dall’ateneo di Catania già al momento della stipula della convenzione istitutiva della Facoltà di Lingue a Ragusa (giugno 1999), poi ribadito in occasione dell’accordo transattivo sottoscritto nel novembre 2008 e chiarito durante i numerosi incontri svoltisi negli ultimi due anni anche alla presenza di esponenti ministeriali. Retromarcia che tende a vanificare gli sforzi organizzativi e finanziari compiuti dal territorio ragusano, a supporto dello sviluppo del sistema universitario statale in Sicilia, con particolare riferimento alla formazione universitaria in ambito linguistico. Retromarcia che non tiene in debito conto il notevole sacrificio compiuto dalla comunità ragusana costretta già a rinunciare, in un momento di difficoltà finanziaria che coinvolge il Paese e l’economia internazionale, al percorso formativo della Facoltà di Medicina”. I rappresentanti del territorio ragusano auspicano, pertanto, un intervento del ministro Gelmini che possa indurre l’Università di Catania al pieno rispetto dei patti intercorsi nel tempo e che conduca, quindi, all’attivazione dell’intera offerta formativa di Lingue esclusivamente presso la sede di Ragusa. Si è certi che l’intervento ministeriale contribuirà a far sì che le scelte siano operate con razionalità ed equilibrio, e non soltanto per supina adesione ai clamori della piazza, fonte di ingiustificati contrasti “campanilistici” fra realtà territoriali che – fugate le ragioni di contrasto – possono e devono trovare sempre di più forme di virtuosa cooperazione.
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