PROSEGUE IN TUTTA L’ISOLA LA PROTESTA DEI LAVORATORI DELL’ARAS. SOSPESI I SERVIZI ALLE AZIENDE ZOOTECNICHE

Centocinquanta i lavoratori siciliani che da sei mesi non ricevono stipendio e che finora hanno garantito a proprie spese i servizi che l’Aras, Associazione regionale allevatori della Sicilia, puntualmente fornisce alle aziende del settore zootecnico. 

Una fase di crisi che non è possibile più arginare. Da ieri in tutta l’isola è scattato il piano di proteste. Una tre giorni che è iniziata a Palermo con l’occupazione della sede centrale dell’ente e che si concluderà domani a Palazzo d’Orleans dove, nel pomeriggio, una delegazione spera di essere ricevuta dall’assessore regionale all’Agricoltura Francesco Aiello.

Stamane i 25 lavoratori ragusani hanno organizzato una protesta nella sede provinciale di viale delle Americhe.

“I tempi della politica – spiega Giovanni Belluardo, rappresentante Fai Cisl – non possono essere più rispettati. I lavoratori chiedono esclusivamente il rispetto dei bilanci approvati nel 2011 e nel 2012. La Regione, nella persona del precedente assessore al ramo, Elio D’antrassi, ha disatteso tutti gli accordi e non ha ancora provveduto all’erogazione del rimanente 40% delle risorse relative all’anno 2011, circa 3 milioni di euro, nonchè l’acconto per l’anno 2012, una somma pari a 2 milioni di euro. Altra questione in sospeso con il governo regionale quella dello sblocco dei fondi FAS che Palermo deve assegnare al nostro Ente in base all’accordo Stato – Regioni siglato nel 2001. Si tratta di cifre altrettanto importanti: 2,4 milioni di euro sia per l’annualità 2011 che per quella 2012. Una situazione drammatica che sta portando non solo l’Aras, ma l’intero indotto, al collasso”.

“I dipendenti in provincia di Ragusa – continua Mario Imbrò, esponente Flai Cgil – hanno continuato ad assicurare i servizi alle aziende, spesso utilizzando la propria auto, nonostante il mancato accredito dello stipendio. Una missione per sostenere gli allevatori, una delle principali risorse del territorio ibleo. Da oltre 60 anni – continua Imbrò – l’attività dell’Associazione Regionale Allevatori contribuisce allo sviluppo e alla competitività delle aziende, ma a seguito dei tagli finanziari del Ministero e della Regione Siciliana, sta attraversando un difficile momento che pone in serio dubbio la continuità della sua attività. Inoltre il nostro ente vive in una sorta di “limbo burocratico” poichè vincolato ai contributi regionali dell’ex tabella H riservati a fondazioni ed enti di tutt’altra natura. Una situazione assurda che abbiamo presentato all’assessore Aiello, e di cui domani spero si discuterà. Da anni chiediamo invano di istituzionalizzare l’Aras, riconoscendone finalmente il ruolo attivo nel settore della zotecnica, e di creare un capitolo di spesa apposito in bilancio regionale”. 

“L’avvicendamento tra D’Antrassi e Aiello ha segnato una svolta decisamente positiva alla vicenda – commenta il consigliere comunale Massimo Occhipinti, dipendente Aras -. In pochissimi giorni il neo assessore regionale all’Agricoltura, una persona competente in materia finalmente, ha avviato procedure in sospeso da anni. La scorsa settimana ha inviato una comunicazione all’assessorato al Bilancio per cercare di capire come sbloccare i fondi trattenuti dalla Regione – aggiunge – mentre per quanto riguarda l’istituzionalizzazione dell’ente ha già posto in essere un emendamento che spero porterà ad una soluzione. Questa sarà una settimana decisiva per il futuro dell’Aras – conclude Occhipinti – e spero che l’intervento di Aiello concretizzi le nostre giuste richieste”.

 

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