Si è tenuto ieri, a Modica, il sit in per manifestare contro ogni guerra, organizzato dal Comitato spontaneo per la pace e dal Collettivo di studenti La Macchia. Una piazza viva, partecipe e colorata. Tanti i bambini e tanti soprattutto i rappresentanti delle associazioni cittadine che hanno dimostrato, con la loro presenza, il bisogno che questa città ha di incontrarsi, confrontarsi, riflettere sui temi che sono alla base del nostro vivere civile. Il sit in si è articolato in vari momenti di alto valore simbolico: la lettura, da parte di studenti e cittadini, di brani celebri sulla pace e contro la guerra, da “Veglia” di Giuseppe Ungaretti a “Addio alle armi”.
E ancora Brecht, Rigoni Stern, Liliana Segre, Rodari, l’articolo 11 della Costituzione italiana, Tiziano Terzani e brani tratti da Lettere dei condannati a morte della Resistenza. Emozionante il NO nelle varie lingue del mondo pronunciato dalla voce di concittadini di altre nazionalità. Così come il girotondo dei bambini sulle note dell’omonima canzone di De André che ha coinvolto tutti i presenti in un grandissimo cerchio collettivo, simbolo di unità e partecipazione. Poi il “filo della pace”, tanti gomitoli di lana colorata che hanno simbolicamente unito tutti i partecipanti nel segno della pace, il lancio dei palloncini con i colori della bandiera della pace, e la cassetta degli impegni, dove ognuno ha potuto inserire il proprio impegno concreto. «Perché la pace si costruisce ogni giorno, è il frutto di una costruzione personale e collettiva quotidiana e ognuno di noi può impegnarsi a fare qualcosa» spiegano gli organizzatori. Presenti anche i rappresentanti della comunità ucraina che in questo momento sta soffrendo il dramma della guerra.
Toccante la testimonianza di Marika, una studentessa italo-ucraina che ha raccontato cosa sta vivendo in patria la sua famiglia in questo momento. «Queste testimonianze descrivono quello che adesso sta vivendo la popolazione ucraina ma è esattamente lo stesso dramma che ogni conflitto provoca, in qualunque parte del mondo e in ogni momento della storia. Oggi siamo vicini al popolo ucraino che sta soffrendo così come in passato a tutti i popoli che hanno vissuto il dramma della guerra in ogni parte del mondo. Il senso di questa manifestazione è il No a tutte le guerre di ogni tempo e di ogni luogo» spiegano gli organizzatori. Proprio per non lasciare solo che è vittima di guerra in questa fase storica, è stato lanciato infine un appello a lasciare i propri dati e le proprie disponibilità e mettersi a disposizione per la raccolta di beni e per l’accoglienza dei profughi attraverso i corridoi umanitari.