Pozzallo: costretti a diventare scafisti dai libici. Tre scarcerati

Sono arrivati a Pozzallo con la motovedetta della Guardia costiera, recuperati al largo delle coste siciliane mentre erano a bordo di un barchino. Erano 36, tutti originari del Bangladesh e tre di loro sono stati individuati come ‘scafisti’ dalle testimonianze dei compagni di viaggio.

Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Ragusa ha convalidato il loro arresto ma li ha rimessi in liberta’. Determinante l’esame delle testimonianze rese nell’immediato.

I tre, difesi dall’avvocata Irene Russo, infatti, hanno dichiarato di essere stati costretti a condurre l’imbarcazione sotto la minaccia dei trafficanti libici e elemento decisivo sono state le testimonianze dei loro compagni di viaggio, che hanno dichiarato che i tre compagni, nei giorni precedenti la partenza, erano assieme a loro nelle cosiddette connection house – i luoghi dove i migranti vengono rinchiusi prima di affrontare la traversata del Mediterraneo. Il giudice ha riconosciuto loro il fatto di avere agito per necessita’ e non per dolo.

Quindi, dopo la convalida dell’arresto li ha scarcerati non disponendo a loro carico alcuna misura restrittiva.

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