IL COMMISSARIO SCARSO SULL’AEROPORTO DI COMISO

“Il mancato via libera alla firma della convenzione tra l’Enav e la Soaco per il servizio di assistenza al volo del nuovo aeroporto di Comiso suona come una risposta negativa dello Stato a dare a questo territorio un’infrastruttura fondamentale per lo sviluppo della provincia di Ragusa. Il tempo ormai è scaduto e le azioni dilatorie di dirigenti ministeriali non sono più tollerabili”.

Così il Commissario Straordinario della Provincia di Ragusa Giovanni Scarso, dopo la decisione della direzione generale del Ministero delle Infrastrutture, di far valutare al Ministero dell’Economia e al magistrato della Corte dei Conti preposto al controllo di Enav, la clausola risolutiva consensuale in favore di Enav qualora il servizio di assistenza al volo non possa essere onorato dalla Soaco dopo i primi due anni che sono coperti dal finanziamento della Regione Siciliana di 4,5 milioni di euro.

“C’è grande delusione per quest’ulteriore dilazione dei tempi per addivenire alla firma della convenzione – aggiunge Scarso – nonostante l’impegno del Prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, cui bisogna dare atto di aver avviato positivamente l’interlocuzione con la direzione generale per gli aeroporti e il trasporto aereo del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e di aver costantemente monitorato l’iter per l’apertura dello scalo di Comiso. E’ opportuno incrementare in questo particolare momento ogni azione e iniziativa per chiedere l’immediata apertura dello scalo di Comiso. Subito dopo il mio insediamento ho avviato azioni e interlocuzioni per accelerare l’iter dell’apertura dell’aeroporto di Comiso e la riunione dei rappresentanti delle forze politiche e sociali della provincia di Ragusa che si è tenuta nell’aula consiliare della Provincia, qualche giorno dopo il mio insediamento, alla presenza dell’assessore regionale alla Mobilità Pier Carmelo Russo, è stata una prova tangibile ma ora non possiamo più avere altri tentennamenti. C’è bisogno di un’azione forte di tutto il territorio ibleo per chiudere questa vicenda perché potrebbero affiorare motivi di ordine pubblico in quanto la gente iblea, laboriosa e intraprendente, non è più disposta ad aspettare un giorno in più l’apertura dello scalo di Comiso dopo che è costato alla comunità più di 60 milioni di euro”.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it