Il Futsal Ragusa incassa il gol della sconfitta a trenta secondi dalla fine

Perdere così fa male. Non che il Città di Taranto abbiamo rubato il risultato, tutt’altro. Le tarantine hanno tenuto costantemente in mano il pallino del gioco, e in diverse occasioni le ragazze pugliesi si sono rese pericolose e solo la loro imprecisione, o le splendide parate di Gaia Iacono, hanno evitato il gol. Subirlo però, quando mancano trenta secondi alla sirena finale, e dopo una partita votata interamente al sacrificio e al contenimento, brucia. Ma andiamo per ordine.


Che le tarantine fossero venute a Ragusa per vincere era chiaro, e i primi minuti hanno detto che a fare la partita sarebbero state le ospiti, forti anche dell’enorme e lunga esperienza in A2. Dominio territoriale, possesso prolungato del pallone. Questi gli ingredienti utilizzati dalla squadra pugliese per avere la meglio del Ragusa. Ma il muro eretto dalle neroverdi ha dato prova di reggere senza troppi problemi.
La prima vera occasione da gol per le tarantine la annotiamo solo al 4′ ma il tiro si spegne a lato.
Un’altra opportunità arriva al 5′ ma il pericoloso diagonale viene respinto da Gaia Iacono.
Le ragusane per una quindicina di minuti non riescono quasi mai ad oltrepassare la linea di centrocampo, ma il dominio delle rossoblu è sterile.


La prima vera occasione da gol per le neroverdi arriva solo al 14′ con Daniela Militello, che si invola sulla corsia di sinistra e al limite dell’area di rigore lascia partire un bolide, che viene respinto dall’estremo difensore pugliese.
Sul successivo contropiede sono le tarantine ad andare a tirare in porta ma il pallone finisce alto.
In questa fase le maglie della difesa iblea si aprono un po’ e così le ospiti hanno diverse occasioni per cercare la via del gol ma è, come detto in precedenza, la loro imprecisione o le grandi parate della Iacono ad impedire la rete.
Una chiara occasione da gol, all’ultimo minuto ce l’ha anche Fiamma Vitale, che si trova a tu per tu con il portiere pugliese ma non trova il tempo per calciare il pallone.
Si va così al riposo sullo 0 a 0.
Il copione del secondo tempo è più o meno lo stesso del primo, con le tarantine che fanno possesso e le ragusane che si difendono con ordine, provando di tanto in tanto qualche puntata nella metà campo avversaria.


Al 10′ c’è l’occasione più ghiotta per le ospiti che, dopo un batti e ribatti in area, si trovano a calciare un pallone quando la porta è sguarnita ma la sfera finisce clamorosamente fuori.
E quando mancano tre minuti alla fine, il mister delle tarantine, che nel frattempo era stato espulso per intemperanze nei confronti degli arbitri, ordina di giocare con l’uomo di movimento.
La mossa non crea grandi problemi alle iblee che, se fossero state più lucide avrebbero forse potuto sfruttare le due o tre occasione avute per poter tirare da lontano verso una porta senza portiere.
E invece, quando tutti pensavano che il pareggio fosse ormai cosa fatta, capitan Giliberto tira un diagonale che si rivela imprendibile per Gaia Iacono.
Mister Marino gioca anche lui la carta dell’uomo di movimento ma trenta secondi sono veramente pochi per tentare di riacciuffare il pareggio. Le ragusane ci provano ma la difesa ospite non si lascia bucare.
Alla sirena finale si assiste all’euforia rossoblu per la vittoria ormai insperata, mentre negli occhi delle iblee si legge la delusione per il pareggio sfumato solo alla fine.


«Nel calcio a 5 perdere in questo modo ci sta. Il Città di Taranto è una squadra di livello che non fa mistero dei propri obiettivi. Sono comunque soddisfatto per come hanno giocato le ragazze, che hanno dato tutto quello che avevano da dare. Peccato».
Domenica prossima le ragusane saranno di scena a Reggio Calabria sul campo dello Sporting Club, ieri sconfitta in casa del Royal Team Lamezia per 5-2.

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