ELEZIONI IN SICILIA TRA LEGGI E PERCENTUALI

 E le donne come sono state coinvolte nelle elezioni regionali? Per lo più per riempire le liste, cui necessitavano nomi per adempiere ai dettami delle quote rosa.

Qualcuno dice che non siamo una razza a parte, da proteggere, e ne siamo convinte, ma realmente la situazione è quella sopra menzionata.

Non ci sono forse donne in grado di poter concorrere come deputato o come amministratore di una regione o di una nazione? Siamo convinte che le cose non vadano così, ma nella realtà le donne  sono considerate per riempire le liste, nella loro capacità di dialogo con i giovani, nella loro peculiarità di analisi della situazione, ma non viene riconosciuto loro la capacità di governare.

Avevamo auspicato  alla Regione Sicilia una donna, ma le rivoluzioni non piacciono ai partiti, che arginano le qualità delle donne.

Per superare tutte queste barriere , avevamo auspicato la Doppia Preferenza di Genere, ma questa ha trovato non pochi ostacoli da parte degli uomini dei partiti, molto preoccupati a spartirsi il potere!

questa è  la verità: ci viene contestata per lo più la legge, velandola col fatto che vogliamo privilegi, ma in realtà i privalegiati sono sempre loro.

La nostra lotta, però, non mira ad acquistare privilegi, bensì a consentire alle donne di farsi spazio, non a gomitate, come disse una signora ad un convegno, ma nel rispetto del dialogo e della dialettica. Un’utopia, ma se le utopie non ci sono, è meglio che viviamo nella cruda e dura realtà!

Abbiamo, come Osservatorio Interpartitico, lanciato la proposta ai candidati presidenti di comprendere la legge come uno dei primi adempimenti della Regione Sicilia: L’unico che ha dato cenni di vita è stato Rosario Crocetta: gli altri, Musumeci, Miccichè, Fava, Cancellieri, De Luca, forse perché appartenenti a partiti e movimenti maschilisti, non hanno neanche risposto, eppure le donne siamo il 51 % dell’elettorato. E’ bene che non lo dimentichino.

Tre articoli della Costituzione salvaguardano la presenza femminile, eppure  dobbiamo ancora lottare  per i nostri diritti!

Oltretutto, ancora i candidati Presidenti non hanno ancora definito la percentuale femminile nella loro giunta, a parte Fava, che ha parlato del 50 %!

Sollecitiamo, gettando l’esca, che i candidati presidenti si esprimano sia sulla Doppia Preferenza di genere, sia sulla percentuale delle loro giunte.

 

 

 

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