Pesa appena un chilo e 400 grammi la bambina, originaria di Agrigento, alla quale e’ stato impiantato con successo un pacemaker per curare un difetto di conduzione cardiaca. E’ la piu’ piccola al mondo per peso ad avere subito un intervento chirurgico del genere. L’operazione e’ stata eseguita dal team del Centro di cardiochirurgia pediatrica […]
Estate incerta per i percettori del reddito di cittadinanza. La riforma toglierà l’assegno a 150.000 siciliani
12 Mar 2023 06:58
Secondo quanto deciso dal governo Meloni, i quasi 500.000 siciliani che ricevono reddito e pensione di cittadinanza dovranno rinunciarvi per cercare lavoro. La prima certa ed immediata conseguenza , in una Sicilia sempre più povera e precaria, delle prossime riforme del regime di sussidi, è quella di togliere l’assegno a almeno 150.000 persone, senza agire sul fronte dell’occupazione. E tutto ciò paradossalmente proprio nonostante l’attesa di una nuova stagione record nel turismo, dove la richiesta di lavoratori è in forte aumento. In sostanza, un’estate incerta attende i beneficiari del reddito e della pensione di cittadinanza siciliani.
Cosa succederà in Sicilia
La riforma del reddito di cittadinanza, chiamata Mia, sarà una misura di inclusione attiva basata su un risparmio di 3-4 miliardi di euro. La soglia di reddito Isee richiesta per accedere al sussidio verrà ridotta da 9.300 a 7.200 euro e l’assegno per gli occupabili sarà limitato a poco più di 375 euro. Tuttavia, la riforma comporterà numerosi tagli, come i contributi per affitti o figli, e limiterà la durata e le possibilità di proroga. In Sicilia, i primi a risentirne saranno i 198.663 occupabili, che avranno un anno per trovare lavoro, ma solo il 22,3% degli avviati ai tirocini sono stati assunti. Secondo i dati dello Svimez, la Mia comporterà un taglio netto ai sussidi destinati a nuclei familiari in povertà, compresi coloro che non sono riusciti a trovare lavoro a causa di una mancanza di formazione. In Sicilia, il 72,3% dei percettori di sussidi rischia di diventare disoccupato di lunga durata, il record in Italia, mentre la Calabria segue con il 70,1%.
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