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UN MANIFESTO ELETTORALE CHE INVITA A VOTARE PER I SICILIANI. MA NOI NON CI SIAMO
28 Set 2012 16:14
Va bene che siamo da sempre (certamente almeno da settecento anni) la famosa “isola nell’Isola”, ma trattarci così non mi sembra proprio il caso. Naturalmente scriviamo queste note solo per sorridere e fare sorridere (non sono tanti i motivi per farlo, almeno di questi tempi, ma noi ci proviamo lo stesso). Ma certamente a guardare il manifesto che l’MPA – Partito dei Siciliani ha fatto affiggere nella nostra città si rimane non poco straniti.
Come si può osservare dalla foto scattata nella parte alta del Viale Europa a Ragusa, il partito del Presidente Raffaele Lombardo ha utilizzato uno slogan accattivante quale “una terra che produce”, ed un logo che a me piace: tondo con la scritta il Partito dei Siciliani (scritto in grassetto) e sottostante la colomba e la sigla MPA.
Peccato che la sagoma della Sicilia utilizzata nel grande manifesto venga evidentemente troncata, mutilata, invalidata, ridotta, naturalizzata. Anche i bambini conoscono la sagoma geografica della maggiore isola del Mediterraneo, proprio perché è facile da ricordare, trattandosi di una isola dalla particolarissima forma a triangolo che l’ha collocata nell’immaginario collettivo dalla mitologica epoca greco arcaica. E quella riconoscibilissima forma della Triscele nel manifesto dell’MPA è invece tagliata, e non in un punto qualsiasi, altro che. Il taglio coincide quasi perfettamente con l’attuale (ancora per quanto) provincia di Ragusa, rimanendo “salve” dal taglio degli autonomisti solo Monterosso e Chiaramonte, forse Giarratana.
Un errore? Un segnale preciso? Chi firma propende per la prima ipotesi (conosco molto bene i pubblicitari creativi, sovente tanto creativi quanto poco informati). Chi è invece malpensante, e nella mia città trattasi di categoria sommamente diffusa, potrebbe pensare alla solita “attenzione”, invero molto particolare, che il medico di Grammichele da sempre riserva alla nostra città e alla nostra provincia.
Ma se gli elettori ragusani (si intende almeno quelli orientati a votare l’MPA) si dovessero accorgere di questo sgarbo, quantomeno del taglio, e dovessero pensare che di precisa indicazione si tratti, ovvero del dire e non dire che la Sicilia è tutta tranne una parte, e i conseguenza volessero lanciare il messaggio di risposta non andando a votare o peggio votando per altri? Allora il danno sarebbe grave quantomeno per i dirigenti locali del movimento creato da Lombardo (che, a pensarci bene, da un po’ di tempo non parla più di autonomia). Viva la Sicilia unita e libera! Viva i Siciliani!
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