Economia: le famiglie ragusane fra le meno indebitate d’Italia. I dati

Godetevi il Ferragosto, ragusani: siete fra le persone meno indebitate d’Italia. Un risultato con doppia faccia. Lo sostiene l’ufficio studi della Cgia, associazione artigiani e piccole imprese con sede a Mestre, su dati della Banca d’Italia e Istat, che pochi giorni fa ha messo in elenco le 106 province in ordine di debiti per famiglia. Ne esce fuori che le aree più ricche sono anche le più esposte nei prestiti, perché il costo della vita e il sostegno agli investimenti privati determina, alla fine della filiera, un prezzo maggiore da pagare.

Aumenta il debito dei nuclei familiari

Al 31 dicembre 2022 l’importo medio dell’indebitamento per nucleo familiare presente in Italia è salito a 22.710 euro. Complessivamente lo stock dei debiti bancari in capo a tutte le famiglie italiane è salito a quota 595,1 miliardi, aumentando del 3,5% rispetto al 2021. Con il progressivo rallentamento dell’economia e il conseguente crollo dei prestiti bancari – sottolinea la Cgia – artigiani, negozianti e partite Iva sono le categoria più esposte al rischio usura. 

Più ricche, ma anche con più debiti

Le famiglie maggiormente in “rosso” sono ubicate in provincia di Milano, con un debito medio di 35.342 (+5,1%); al secondo posto Monza-Brianza con 31.984 euro, al terzo posto Bolzano con 31.483 euro. Seguono Roma, Como, Prato, Firenze,   Varese, Siena, Lodi e tante altre città del Nord e del Centro. Tra le meno esposte, invece, le famiglie residenti in provincia di Agrigento (10.302 euro), Vibo Valentia (9.993 euro) ed Enna, la meno indebitata del Paese: 9.631 euro. 

E Ragusa? 

La nostra provincia si assesta all’87.mo posto, con 14.285 euro di debiti per famiglia (+2,1% rispetto al 2021). La media regionale è di 15.181 euro.

Ricordiamo che Ragusa è una delle tre province, con Biella e Caltanissetta, dove il prezzo delle abitazioni è più basso rispetto al resto d’Italia. 

L’altra faccia della medaglia riguarda gli investimenti produttivi. È chiaro che là dove il lavoro autonomo e privato surclassa quello pubblico, si registrano maggiori esposizioni bancarie. Da noi è il contrario: più poveri ma con meno debiti.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it