Chiaramonte Gulfi: è dissesto

Il consiglio comunale di Chiaramonte Gulfi approva la dichiarazione di dissesto. Con otto voti favorevoli e tre contrari il comune sceglie la strada della dichiarazione di default.

Con l’attuale situazione finanziaria l’ente non riesce a far fronte ai suoi debiti e non ha i numeri per garantire la sostenibilità della conduzione finanziaria. La relazione della dirigente del settore finanziario, Samantha Agosta, approvata anche dai revisori dei conti, certifica un disavanzo di 8.761.184,47 euro e debito verso 87 fornitori e creditori per un ammontare complessivo di 3.890.000. Sono troppi per un comune di meno di 8000 abitanti che da oggi si ritrova ad intraprendere la difficile strada del risanamento attraverso l’adozione di provvedimenti del pari eccezionali.

Tre commissari gestiranno il dissesto

Dopo il voto di eiri sera, giunto intorno all’una di notte, ora gli atti saranno trasmessi al Ministero dell’Interno (Dipartimento Finanza Locale) che sovrintende alle gestioni finanziarie degli enti locali. Saranno nominati dei commissari e il comune dovrebbe riuscire, nel tempo di cinque anni, a riportare i conti in equilibrio attraverso l’adozione di misure straordinarie, l’innalzamento delle tasse, il taglio delle uscite, da destinare solo ai servizi essenziali ed una politica di forte contrazione della spesa. Al contempo, i commissari avvieranno una contrattazione con i creditori per cercare di ottenere una sensibile riduzione del debito.

La minoranza – contraria al dissesto – ha proposto il ricorso al fondo di rotazione

Il dissesto è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza che sostiene il sindaco Mario Cutello. Hanno votato contro i consiglieri della lista di opposizione, guidata da Gaetano Iacono. Il risultato finale è stato di otto voti favorevoli e tre contrari. Lo stesso Iacono in aula, insieme a Samuele Cultrera, ha proposto una strada alternativa per cercare di impedire il dissesto, proponendo il ricorso al fondo di rotazione. La dirigente Samantha Agosta, insieme ai revisori dei conti, ha spiegato che questa soluzione non è percorribile.

Il consiglio ha sospeso i lavori per consentire di esaminare la proposta della minoranza. I consiglieri di minoranza hanno votato contro anche nella richiesta di sospensione dei lavori.

In aula sono intervenuti anche i consiglieri Silvia Melia, Giancarlo Catania, Salvatore Schembari e Giovanni Presti per la maggioranza. È intervenuto anche il presidente Giovanni Noto, che ha sottolineato come questa scelta sia dolorosa per molti chiaramontani, alcuni dei quali hanno pianto lacrime vere di fronte a questa prospettiva, purtroppo ineluttabile. Il sindaco Mario Cutello ha spiegato come si è giunti a questa soluzione e come – suo malgrado – non fossero possibili soluzioni diverse. Il 16 giugno scorso il comune aveva votato il piano di riequilibrio, ma nei tre mesi successivi non si era riusciti a trovare la quadra. Il comune aveva ottenuto uno sconto consistente (circa il 30 per cento) sulla massa debitoria, portando il debito verso terzi a 2.500.000 euro circa. Ma questo non era bastato. Era necessario trovare subito quei soli e pagare in due tranche, entro il 2024. Su questa barriera, i conti del comune si sono nuovamente arenati.

Ora, il comune è atteso da mesi e anni difficili. L’amministrazione Cutello ha già assunto alcune decisioni, diminuendo e mutando le modalità di alcuni sservizi, come l’asilo nido, lo scuolabus, la mensa scolastica. Si sta regolarizzando la situazione di vari beni immobili, con l’accatastamento del mercato ortofrutticolo di Roccazzo, della zona artigianale, in modo da poermettere la vendita. Il comune ha già ricevuto un’offerta per il mercato di Roccazzo, realizzato ma mai entrato in funzione, con i capannoni mai utilizzati.

Da oggi, il comune comincerà a scrivere una nuova, difficile storia.

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