DALLA VOSTRA PARTE

  Cara Simona, cara Grazia,

Forse non ci conosciamo direttamente ma le vostre parole, la vostra condizione mi sono naturalmente familiari.

Da sempre ho centrato il mio impegno nell’informazione sui diritti negati di chi vive un disagio come il vostro. In Rai ho realizzato e curato un’apposita rubrica (“L’Isola degli sconosciuti”) proprio per segnalare pubblicamente i tanti diritti violati e sollecitare le pubbliche istituzioni ad intervenire.

Per decenni e fino a due settimane fa è stato questo il terreno quotidiano del mio impegno. Oggi, da indipendente, sono candidato all’Assemblea Regionale Siciliana. (www.angelodinatale.it).

Ho sentito il bisogno di farlo perché, indignato e arrabbiato, come Voi probabilmente, e come i tanti Siciliani onesti ai quali piange il cuore nel vedere il cumulo di macerie materiali e morali cui è stata ridotta la loro terra, ho deciso di proseguire il mio impegno nella cura del bene pubblico, di tutti i beni pubblici, in primo luogo l’uguaglianza dei diritti e l’azzeramento delle diversità nella pienezza del loro soddisfacimento: diritto allo studio, alla salute, al benessere, alla socialità, diritto al lavoro, ad un ambiente sano, ad un’economia pulita ed ecosostenibile, e poi giustizia sociale, legalità, meritocrazia, tutela e fruizione dei beni culturali e naturali.

Del resto, finora ho servito quello che a mio avviso è forse il più importante di tali beni comuni: un’informazione onesta, veritiera, indipendente, al servizio della collettività, capace quindi di mettere a disposizione, di tutti e di ciascuno, gli strumenti necessari per far valere i diritti e pretendere l’adempimento dei doveri nel rispetto delle norme.

La vostra denuncia mi tocca profondamente.

Care Simona e Grazia,

Sono, naturalmente  e da sempre, dalla vostra parte. Mi batterò perché il vostro diritto – e tutti i diritti negati, tanto più se così essenziali alla vita stessa di una comunità civile – siano garantiti con pienezza e con priorità di intervento da parte della pubblica amministrazione: e in questo caso è proprio la Regione l’istituzione di riferimento, per le risorse finanziarie che deve garantire agli enti locali nel territorio, vincolandole inderogabilmente a servizi fondamentali come questo.

Care Simona e Grazia,

Ascoltate pure le parole di Grillo. Esse hanno avuto, ed avranno ancora, un’importanza fondamentale nel risveglio della consapevolezza e della partecipazione critica dei cittadini, dopo vent’anni di assopimento ad opera di quel potere affaristico del Partito-azienda che ha impoverito il Paese e arricchito se stesso, corrotto le coscienze, devastato il principio di legalità, avvelenato la giustizia, falsificato la realtà, abbassato ogni presidio di vigilanza etica e morale, distrutto il bene comune, aggredito i diritti delle persone, soprattutto di quelle più deboli, tradito coloro che in buona fede avevano creduto alle sue promesse.

Consumatasi drammaticamente quest’illusione e smascherato quell’imbroglio, oggi – stremati, indignati, avviliti, molto più poveri di prima e, soprattutto, espropriati del diritto al futuro – non possiamo sbagliare ancora. La scelta giusta non può essere, ancora una volta, quella di puntare su un uomo solo, un nuovo “salvatore”, perché i demagoghi e i populisti nella storia hanno prodotto soltanto rovina e miseria.

A Beppe Grillo dobbiamo essere grati per avere denunciato con forza bruciante molti dei mali del nostro tempo, ma il suo compito utile e positivo finisce qui perché un capo assoluto, come insegna la storia, è sempre stato un rimedio peggiore del male. E quella di Grillo non è un’organizzazione democratica, è un partito in franchising, in cui ogni potere è nelle sue mani e in quelle del socio titolare del marchio, in forza del quale con un semplice clic può essere espulso o cacciato chiunque, perché il “Movimento 5 Stelle” non prevede un luogo in cui persone vere, in carne e ossa, capaci di guardarsi negli occhi e raccontare le loro storie, capaci di contarsi, possano discutere, confrontarsi e decidere non solo le politiche del “M5S” ma anche chi debba guidarlo. Lo ha creato una persona sola che ne è il proprietario, ma  laddove non sia possibile, secondo il principio di maggioranza, cambiare il leader, non c’è democrazia. Il partito di Grillo, quindi, è esattamente come quello di Berlusconi, anche se diversi sono i principii programmatici e il tipo di interessi in campo.

La democrazia è fatica, è sofferenza, spesso impone rinunce dolorose perché il bene di tutti non è quello di una persona sola e richiede la sintesi degli interessi. Ma è l’unica via possibile, perché – se è autentica non solo a parole ma anche nelle pratiche – parte dal basso, richiede l’impegno di tutti e non lascia nessuno da solo.

In proposito se, per esempio, il “M5S”  avesse così tanti consensi da eleggere deputati, ci siamo mai chiesti chi siano i candidati? Qualcuno li ha visti? Ha parlato con loro? Conosce la loro storia? Se nella nostra provincia venisse eletto un deputato del “M5S”, chi sarebbe?  Pensiamo che potrebbe rappresentare gli interessi del territorio con capacità, competenza, autonomia, efficacia di risultati?  

La via maestra è quella della democrazia vera, con scelte chiare e riconoscibili, del confronto autentico tra donne e uomini con le loro storie personali, i percorsi politici, i gesti pubblici, i partiti in cui hanno militato.  Nel caso della nostra Sicilia – offesa e umiliata da coloro che l’hanno finora governata (Pdl, Pid, Udc, Mpa, Pd)  occorre sapere individuare, con la lucidità della ragione e il coraggio civile d’infrangere vecchi vizi e antichi tabù, la via del cambiamento, la forza di un progetto.

Per questo mi sono messo a disposizione di “LiberaSicilia”. L’unico progetto capace di generare istituzioni nuove le quali – se affidate finalmente a chi con onestà e passione voglia servire il bene comune – mai e poi mai, con un bilancio di 27 miliardi di euro per cinque milioni di abitanti, farebbero mancare le risorse per garantire servizi di civiltà come quello negato a te, cara Simona e a te, mamma Grazia.

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