L’INTELLIGENTE

Tristemente balzata agli onori della cronaca nazionale per la brutta vicenda dell’attacchino di manifesti elettorali ridotto in fin di vita da un altro attacchino suo collega, la nostra città  RI-vive ormai da mesi la calamità innaturale della affissioni selvagge, calamità che purtroppo si ripresenta periodicamente ad ogni campagna elettorale e che tuttavia non sappiamo ancora arginare. 

Orde  di faccioni più o meno noti che ci promettono un futuro radioso, ci rassicurano sulla loro forza, sulla virilità della loro azione, sulla bontà della loro condotta, sulla necessità di dover loro stessi scendere in campo perché gli unici capaci, sulla nobiltà di intenti e sull’altruismo che li anima e li spinge ad imbrattare la nostra città con i loro volti.

Volti tutti uguali, con la stessa imperscrutabile espressione; con la stessa glaciale posa: un semi-profilo di tre quarti che mitiga i difetti, un mezzo sorriso rassicurante che non sembri troppo serio né troppo divertito; le braccia conserte e quel senso del dovere stampato sulla fronte..del dovere arrivare ad ogni costo ad una poltrona!

Attaccati ad ogni angolo della città, tutti assieme, uno al fianco dell’altro, una faccione in mezzo ad altri due… assiepati ovunque, non si distinguono neanche più l’uno dall’altro, l’immagine dalla verità, tutti alla stessa maniera immobili, tutti alla stessa maniera onnipresenti, tutti a ricordarci quanto i loro predecessori siano stati poco attenti alle nostre reali esigenze, alle nostre radici, ai nostri valori…

Sembrano dei rampicanti:  parole prive di un senso logico che escono fuori da bocche ormai da mesi plastificate su qualche muro; idee bislacche abbarbicate sui  pali della luce; facce fresche fresche di rasatura e fondotinta che attraversano le strade o stanno sedute al bar..ed il dubbio che serpeggia: ma sarà una foto o è un lui in persona?

Ma lui chi poi? Quale tra gli anonimi faccioni irriverenti?

Tempo fa alle Iene Show trasmettevano uno sketch simpaticissimo ambientato in parlamento: tanti omini replicanti soldatini a dire tutto ed il contrario di tutto fino a che arrivava lui, l’intelligente, un uomo senza volto, senza colore, solo un punto interrogativo, che con una frase banalissima lanciata durante il suo ingresso trionfale riusciva a scatenare l’entusiasmo di tutti…

 

 

 

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