È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA CAMPAGNA ASTENSIONISTA DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA SICILIANA
25 Ott 2012 15:18
Fare in modo che i cittadini si riapproprino della politica per costruire insieme reti di organismi di base in grado di sostituirsi completamente ai partiti e alle Istituzioni: questo l’obiettivo della propaganda del Gruppo Anarchico di Ragusa che come d’abitudine per ogni occasione elettorale invita tutti ad un’estensione attiva per poter, una volta raggiunti gli scopi, dare vita a processi di cambiamento reale della società nel senso di una vera giustizia sociale, dell’eguaglianza, del rispetto dell’ambiente.
La Federazione Anarchica Siciliana per questi motivi sta diffondendo proprio in questi giorni un documento in cui vengono spiegate le motivazioni per le quali non si dovrebbe votare, sinonimo di delegare, ma agire in prima persona. Di seguito il testo.
Le elezioni sono soltanto l’espressione dell’arroganza di una casta di politicanti mai stanca di prosciugare risorse della collettività per i propri fini personali e delle lobbies che le mantengono; oppure l’occasione per nuovi arrivisti di accedere alle poltrone e ai posti di comando per ricavarne privilegi e servire al meglio i loro padroni e padrini.
La lotta politica, la contrapposizione di idee, fanno soltanto parte della farsa che si recita, e che chiamano democrazia.
La vita reale è quella di chi perde il lavoro, di chi si vede cancellare i diritti conquistati, di chi è costretto ad emigrare, di chi affonda nel gorgo della precarietà, di chi è costretto ad assoggettarsi al clientelismo più umiliante. La vita reale è la desertificazione dei posti di lavoro, il disastro ambientale, la militarizzazione del territorio (con il MUOStro di Niscemi che sovrasta il nostro futuro), lo spreco delle risorse organizzato e pianificato dall’alto, la decadenza delle infrastrutture. Tutto questo è il prodotto di anni di azione governativa di centro, di destra o di sinistra, in combutta con i colonialisti delle multinazionali, con la criminalità mafiosa, con i padroni americani.
Vecchi marpioni, nuovi furbetti della politica, più qualche verginello illuso e confuso, ci ripetono il ritornello che con queste elezioni, con il voto a uno di loro, le cose finalmente cambieranno.
Le cose invece cambieranno solo quando il popolo alzerà la testa e dirà basta; solo quando si tornerà alla consapevolezza che nulla ci è regalato e concesso dall’alto, ma tutto si conquista con le lotte e l’impegno in prima persona. Chi ci chiede il voto è un avversario del cambiamento. Chi non vota, non solo comincia a voltare le spalle al marciume politicante, ma pone le basi perché siano le persone, sia il popolo l’unico soggetto del vero cambiamento.
Non votare è il primo passo. Il secondo è iniziare ad agire in maniera autorganizzata per affrontare e risolvere tutti i problemi che ci assillano, e che i partiti hanno acuìto e fatto incancrenire:
– la difesa dei posti di lavoro;
– l’affermazione del diritto ad un lavoro pulito, dignitoso, remunerato sufficientemente, utile alla società;
– il rilancio dell’agricoltura, liberandola dalle ipoteche consumistiche e industrialistiche;
– la rinascita dei servizi (istruzione, sanità, trasporti, ecc.) secondo le esigenze della popolazione;
– lo sviluppo di una cultura sganciata dalla spazzatura mass-mediatica, attenta alle radici, fortemente conflittuale con chi ci vuole massificati e rincoglioniti.
Il 28 ottobre non votiamo, riprendiamoci la nostra libertà, ricominciamo un percorso di autodeterminazione!”.
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