È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ANCHE LA POLITICA DEVE AVERE UN’ANIMA
30 Ott 2012 18:08
In questi giorni di dura e intensa campagna elettorale abbiamo visto che anche in Sicilia ci sono fermenti e sentimenti che muovono gran parte dell’elettorato, accentuati anche dagli atti che hanno caratterizzato la gestione della cosa pubblica; c’è una domanda di politica che attraversa strati sociali e generazioni, c’è un forte desiderio di riorganizzare il campo dell’alternativa.
Queste domande di politica non si fermano a indicarci la sconfitta del centrodestra. C’è, anche, una voglia di partecipazione, che chiede a noi, e al centrosinistra nel suo insieme, di cambiare, di aprirci.
Andava quindi perseguito il duplice obiettivo di ridare una prospettiva alla Sicilia e allo stesso tempo di ricreare una attrazione per quei settori che nella società hanno posizioni costruttive.
E, invece, ancora una volta, come se avessimo una maledetta coazione a ripetere, ci siamo rinchiusi nel recinto identitario a macerarci, a buttare energie e tempo in estenuanti riunioni interne dove si spacca il capello in quattro e dove ogni volta la conclusione è quella di essere più lacerati di prima e spesso con la sola preoccupazione di raggiungere il quorum per garantire il posto a qualcuno e non facendo sino in fondo la battaglia politica per intercettare quella grande richiesta di rinnovamento e la rabbia che saliva dal “popolo” sempre più affamato e confuso. A questo aggiungiamo due errori soggettivi e due condizioni oggettive: uno di superficialità del candidato presidente Claudio Fava che personalmente doveva garantire le carte apposto, perché quando si sfida il “sistema” non ci può essere possibilità di errore perché il “sistema” non aspetta altro e radiografa ogni impercettibile movimento e l’altro derivante dal narcisismo e dall’onnipotenza di Leoluca Orlando che pensando al risultato personale palermitano credeva di poterlo replicare in tutta la Sicilia, la qualcosa non ha consentito di fare una lista unitaria anche con IDV aperta alle energie delle varie realtà provinciali o ha imposto il ritiro di Claudio Fava per non rischiare che le liste non partecipassero alla competizione elettorale; l’astensionismo e il voto di protesta le condizioni oggettive.
Come leggere, se non anche così, il dato elettorale del 28 Ottobre a partire dalla provincia di Ragusa che pur nel disastro generale è stata la lista più votata di tutta la Sicilia, o ancora di più a Vittoria, la mia città, una città conosciuta in Sicilia e nel resto del Paese come una città combattiva, fiera, con uno spirito pionieristico e fortemente innovativo che ha consentito lo sviluppo di una agricoltura avanzata che ha fatto si che migliorassero le condizioni dei braccianti diventati piccoli coltivatori imprenditori. Insomma una città laboriosa, una città con forti tradizioni di partecipazione alla vita politica fino a qualche anno fa e che ora invece registra uno scollamento sempre maggiore come emerge dalla lettura dell’astensionismo, è andato a votare solo il 40% dell’elettorato esprimendo voti validi per solo il 30%, pertanto occorre interrogarsi sulla crisi profonda che attanaglia Vittoria, una crisi che parte da lontano legata ai processi di trasformazione profonda, di rassegnazione allo status quo e di indignazione verso la “politica” che viene guardata come il luogo degli interessi personalistici e dell’arrivismo, una politica, senza una visione generale e una mission da compiere, che ancora non si pone il problema di ricostruire il quadro sempre più degenerato degli ultimi anni.
E proprio per ciò, le proposte che abbiamo avanzato nel corso di questa campagna elettorale non volevano avere l’ambizione di definire in maniera compiuta e organica il progetto di una nuova Sicilia, ma volevano innanzi tutto sollecitare una riflessione larga sui temi economici, sociali, culturali che abbiamo considerato tra i più rilevanti al fine di ridare un’anima e una funzione alla nostra battaglia democratica.
A questo punto ci sarà bisogno di un lavoro lungo, faticoso, senza scorciatoie, nel quale la politica dovrà avere l’umiltà di ascoltare e l’orgoglio di portare a sintesi le proposte e le idee di tutti i segmenti della società. Partendo dal principio che la politica non è solo tecnica di potere, ma innanzi tutto è il luogo dove diamo valore etico alle cose che facciamo. Una politica che non abbia un’anima, che non sia in grado di sollecitare emozioni, passioni, idealità rappresenta la negazione di se stessa. Le inquietudini che attraversano tanta parte del mondo della cultura, e soprattutto tanti ragazzi e ragazze, sono le stesse che segnano il cosiddetto popolo della Sinistra, che hanno determinato abbandoni, rinunce, rassegnazioni. Per fare tornare alla partecipazione attiva i tanti che ancora stanno a guardare e stentano dall’avviare il primo passo dobbiamo dimostrare coi fatti e coi nostri comportamenti che stiamo discutendo non dei nostri destini personali, ma del percorso che ha fatto e deve continuare a fare il nostro territorio, la nostra gente; questi sentimenti, in buona parte, è riuscito a intercettare Grillo e il suo movimento.
Infine debbo ringraziare tutti i candidati delle liste di tutte le provincie, ma in particolare gli amic* e i compagn* di Ragusa: Ennio Ammatuna, Angelo Di Natale, Giuseppe Mustile, Ester Nobile, Concetta Speranza, hanno dato il massimo e hanno ottenuto tutti buoni risultati personali. Però lasciatemi dire che uno sforzo maggiore da parte del gruppo dirigente nazionale andava fatto in una regione che ha visto la presenza capillare di Grillo in tutte le piazze siciliane tutti i giorni della campagna elettorale; lasciatemi dire che è impensabile che una città come Vittoria, la seconda della provincia (63.000 abitanti), non abbia visto la presenza del candidato alla Presidenza Giovanna Marano, al contrario di tutti gli altri candidati che sono venuti più volte, per non so quali motivi politici futili e immotivati; lasciatemi dire che tutti quelli che hanno combattuto corpo a corpo con le fionde contro i carri armati non possono essere considerati i responsabili del disastro, non vorrei si riaprissero stagioni di veleni e di vendette o di rese dei conti, ognuno ha fatto quello che ha potuto coi propri limiti e difetti, il problema come ho cercato di dire è esclusivamente di linea politica riconoscibile e rappresentativa degli interessi legittimi delle popolazioni che si vogliono amministrare. Perché, nonostante tutto, rimango convinto che può ripartire un nuovo racconto, una rigenerazione che metta al bando chi vuole vestire i panni del “trasformismo chiacchierone” per perpetuare il potere o i panni dei “duri e puri” destinati alla paralisi, certo occorre una assunzione di responsabilità e per quanto mi riguarda me l’assumo in pieno mettendo a disposizione degli organismi del mio partito gli incarichi di direzione a ogni livello, e una ricollocazione di tutte quelle energie sociali, culturali e umane sopite, occorre dare fiato e organizzazione a tutti quei movimenti di cittadini che non trovano riferimenti nel quadro politico attuale poiché non riescono più a cogliere la differenza che vi sarebbe tra uno schieramento e l’altro.
Noi non ci sottrarremo a questo compito a partire dell’impegno per Nichi Vendola alle primarie per la leadership del centro-sinistra indette per il 25 Novembre.
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