IL CONSIGLIO COMUNALE DI RAGUSA APPROVA IL CONTO CONSUNTIVO 2009

 

Il Consiglio Comunale di Ragusa ha approvato nella seduta di ieri 10 giugno, con venti voti a favore e sei contrati,  la delibera n. 64 riguardante  il rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2009, comprendente il conto di bilancio, il conto economico, il conto del patrimonio con allegata relazione. “Ancora una volta l’Ente – dichiara l’Assessore al bilancio Salvatore Roccaro – ha chiuso con un avanzo di 2.252.779 scaturente dalla gestione dei residui e non  applicato al bilancio dei previsione del 2010  per mantenere l’Ente entro i parametri di virtuosità del patto”. “Il Comune – aggiunge il Sindaco Nello Dipasquale – ha,  tra l’altro, sopperito con risorse proprie alla riduzione dei trasferimenti regionali per circa 680.000 euro ed alla mancata erogazione del 20% da parte dello Stato per l’ICI prima casa. Nonostante ciò siamo riusciti a chiudere al 31 dicembre 2009 con un fondo cassa finale di 11.240.828 euro. “Apprendere poi dalla stampa di oggi – continua il primo cittadino – che la Regione Siciliana avrebbe già nominato per il Comune di Ragusa un commissario ad acta per la mancata approvazione, da parte del Consiglio Comunale, del conto consuntivo 2009, mi sembra a dir poco ridicolo. La Giunta Municipale infatti  aveva già approvato, come proposta per il massimo consesso, il  21 maggio scorso il conto consuntivo 2009, argomento inserito all’ordine del giorno delle sedute Consiglio Comunale convocate per il 9 e 10 giugno. La Regione Siciliana predica bene e razzola male; nomina infatti, con una certa celerità, il commissario ad acta nei comuni quando è proprio lo stesso ente regionale ad avere approvato  il conto consuntivo 2008 soltanto nel mese di settembre del 2009. Non parliamo poi del bilancio di previsione del 2010 che il Comune di Ragusa  ha approvato il 22 aprile scorso e quindi, ampiamente, entro i termini di legge, mentre la Regione  ha provveduto ad approvare la disposizione programmatica e correttiva del 2010 soltanto il 12 maggio scorso. Da una parte quindi si registra per i comuni una rigida applicazione della legge e dall’altra  una certa manica larga per la Regione Siciliana stessa che non tiene conto dei  tempi entro cui dovrebbe approvare atti di una certa rilevanza”.   

 

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