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Il modello Scicli Ospitalità Diffusa e la sua nuova forma di ricettività. La presidente provinciale ANC, Rosa Anna Paolino, in città per sigillare l’importanza del progetto
01 Feb 2024 11:25
E’ un nuovo modo di fare turismo, nato dodici anni fa a Scicli con l’intento a suo tempo di valorizzare il patrimonio immobiliare della città interessata da un sorprendente e quanto concreto sviluppo turistico legato al fenomeno Montalbano. E dal 2012 ad oggi è partita una macchina da guerra che ha portato entusiasmo, voglia di fare impresa e soprattutto offerta logistica per i turisti. Ad accogliere la presidente provinciale dei commercialisti Rosa Anna Paolino è stato Ezio Occhipinti, padre del progetto Scicli Ospitalità Diffusa. Nato da una sua idea di vedere il turismo non legato agli schemi tradizionali, è diventato uno strumento per valorizzare vecchie unità immobiliari ed è diventato nel contempo un sistema per mettere in rete economia e voglia di fare impresa. Fare impresa anche fra piccole famiglie che, in taluni casi, hanno ereditato un immobile e che, dopo gli adeguati interventi di ristrutturazione, lo hanno immesso nel circuito turistico.
In città, a Scicli, con la rete di Ospitalità Diffusa si sono creati oltre 120 posti letto.
Importante il numero se si pensa che, fino a dieci anni fa, in città non c’erano alberghi e comunque nel numero tale che potessero rispondere alle richieste provenienti dal settore turistico. “E’ un importante risultato per la nostra realtà che ha visto esportare il progetto anche in altre parti dell’Italia – commenta Ezio Occhipinti – prova ne è la carenza di unità immobiliari in affitto legata alla decisione di tanti proprietari di convertirle a servizi ricettivi”. Per la presidente Rosa Anna Paolino è importante essere riusciti a mettere “d’accordo le due parti, estranee sì fra di loro ma che nella realtà remavano verso lo stesso obiettivo. Quello di mettere la propria proprietà a disposizione dei turisti. Non nascondo che la nostra categoria – commenta la presidente provinciale di ANC – è capace di svolgere un ruolo rilevante nel supportare questo progetto. La collaborazione tra i cittadini, gli intermediari ed il tessuto imprenditoriale indica una sinergia che potrebbe essere un esempio positivo per altre comunità. Di fatto in questi anni abbiamo ‘accompagnato’ coloro i quali hanno pensato e voluto realizzare questo progetto nel curare le procedure”.
Due soggetti che guardano verso un unico obiettivo: promuovere un turismo che vada oltre la ricettività alberghiera.
“Il concetto di Ospitalità Diffusa implica un approccio innovativo alla ricettività turistica, dove l’ospitalità non è concentrata in una struttura tradizionale come un albergo, ma è distribuita in diverse unità abitative all’interno della comunità – spiega Ezio Occhipinti – questo tipo di iniziativa coinvolge direttamente i cittadini, i corpi intermedi e gli imprenditori locali creando una rete che valorizza il territorio e ne promuove lo sviluppo sostenibile”. Una vera innovazione nel settore del turismo che è riuscita a consolidarsi creando serie e piccole realtà imprenditoriali capaci di mettere in circuito una nuova offerta ricettiva. Prova ne sono quei 120 posti letto che un tempo nella città di Montalbano mancavano.
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