LA GEOAMBIENTE PRESENTA RICORSO AL TAR DI CATANIA AVVERSO LA DECISIONE DI “LICENZIAMENTO PER COLPA” ADOTTATA DAL COMUNE DI POZZALLO

  “Temerario e assurdo affermare che, sulla base di una non meglio individuata informativa antimafia, presumibilmente atipica, di cui se ne sconoscono gli estremi e il contenuto, non essendo riportati nell’atto impugnato, l’Amministrazione comunale di Pozzallo abbia deciso di rescindere il contratto con la GeoAmbiente”.

Nero su bianco, questo quanto scritto dall’avv. Giovanni Pappalardo nel ricorso presentato, a nome e per conto dell’impresa di Belpasso, al Tribunale Amministrativo Regionale di Catania, avverso la decisione assunta dal comune marinaro di rescindere il contratto per colpa. Il certificato antimafia prodotto nel 2009 dalla ditta non sarebbe valido? “Tesi assurda – sostiene il legale – in quanto, a parte le indagini con esito negativo condotte lo scorso gennaio dalla Direzione investigativa antimafia di Catania, il documento è lo stesso esibito  nei comuni di Locri, Siderno, Palagonia, Sortino, Fuscaldo, Borgia. Tutte le informative antimafia acquisite dagli Enti locali citati,  risultano prive di efficacia interdettiva !”.

A questo punto il ricorso tracima dal contenuto puramente amministrativo passando alla citazione di fatti di evidente rilevanza penale. “La GeoAmbiente – si legge fra l’altro – è stata vittima di atti intimidatori in occasione dell’assunzione degli operatori ecologici stagionali, vicenda attorno alla quale si sono manifestati voraci appetiti provenienti da ogni parte con “pressioni” sull’impresa, sia sul numero di persone da assumere, che sui nomi”.

Accuse precise e gravi che fanno riferimento a fatti di natura criminale di cui si è occupato a suo tempo il nostro giornale. Un mese dopo l’insediamento della Giunta presieduta da Luigi Ammatuna, assessore all’Ecologia il vice sindaco Francesco Gugliotta, un incendio di natura dolosa distrusse due automezzi della ditta, parcheggiati nello spazio antistante il magazzino del cantiere. Era la notte del 28 giugno. “Vedi caso – sostiene l’avvocato Pappalardo – proprio quando si stava decidendo dell’assunzione degli operatori ecologici “stagionali”. La certa matrice criminale di tale evento – aggiunge –  appare chiaramente riconducibile ad un sistema organizzato di controllo mafioso del territorio”.

Assolutamente inquietante  quest’ultima affermazione del legale della GeoAmbiente che, senza dubbio alcuno, sarà attentamente vagliata ed esaminata dagli organismi competenti, oltre che dalle parti interessate alla complicata pubblica vicenda.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it