A Scicli omicidio, sequestro di persona, sparatorie, rapine, “Ma non ditelo ai turisti”. Polemiche sul Consiglio comunale aperto

I dubbi sull’opportunità o meno di convocare e tenere una seduta aperta del Consiglio comunale arrivano a pochi giorni dalla data fissata per il 10 luglio prossimo. Li manifesta l’associazione di operatori turistici che si chiede quale utilità possa arrivare da un dibattito pubblico sulla questione legata alla sicurezza in città. Nella città di Montalbano, meta di turisti per la bellezza dei luoghi, per il fascino del famoso commissario della Vigata immaginaria di Andrea Camilleri, per la storia, per il mare, per le bellezze artistiche, architettoniche e naturalistiche, si deve o non si deve parlare di sicurezza, di pericoli, di violenze? Interrogarsi è lecito o no? 

La sicurezza cammina di pari passo con lo sviluppo di un territorio: prevenzione e contrasto sono gli strumenti per rafforzare il grido di legalità. 

Il direttivo di ForTur parte da un dubbio: “non sappiamo di quali seri dati di drammatica violenza siano in possesso coloro che hanno sentito il dovere incontrollabile di convocare il Consiglio comunale – viene scritto in una nota dal direttivo dell’associazione – ma se si fa riferimento ai recenti fatti trascorsi, di ciò che è stato chiamato ‘regolamento di conti’ tra spacciatori rivali, elevare il rischio di sovversione dell’ordine pubblico a livello di Consiglio comunale aperto ci pare una cosa eccessiva. Di certo è una cosa poco ragionata dal punto dell’effetto che può avere sulla nostra comunità locale e dal punto di vista del turismo, il rischio è che mettere in giro nei media locali, poi magari ripresi dagli algoritmi dei social media, voci di violenze e rischio per la sicurezza personale nel nostro territorio, può creare allarmi nei turisti che hanno scelto Scicli o che vorrebbero sceglierlo.

Leggere che a Scicli c’è rischio di ordine pubblico non depone a favore della visita e della permanenza di famiglie con bambini che è la quota maggiore dei presenti nelle nostre strutture durante la stagione estiva. Con le altre crisi presenti in questo momento, dalla siccità in poi, un tale atteggiamento rischia di essere fortemente contro produttivo, far rischiare cancellazioni di prenotazioni o spingere a scegliere altre destinazioni”. 

Perchè un Consiglio comunale aperto per parlare di sicurezza? 

Non appare per nulla marginale il fatto che per parlare di buona politica e di buon governo sia necessario conoscere il contesto del territorio in cui si opera. Oggi questo contesto è pieno di nubi. Nubi dense che arrivano dai fatti criminosi succedutisi negli ultimi mesi. Non si possono ignorare i furti in abitazioni ed in esercizi commerciali, un omicidio maturato nel mondo giovanile per ragioni sconosciute, un regolamento di conti fra bande rivali sfociato con il sequestro di un giovane, una rapina in pieno giorno ed in pieno centro storico fra la gente indaffarata in strada per le incombenze mattutine e soprattutto la presenza dei carabinieri del CIO e dei Cacciatori.

Su tutti questi fatti la città si interroga e chiede risposte: la presenza per una settimana intera di militari specializzati è stata di sostegno alle preoccupazioni di famiglie, commercianti, ristoratori. Da qui la necessità, per le istituzioni locali, di acquisire una reale, approfondita e seria conoscenza del territorio e di capire cosa si sta facendo per salvaguardarlo affinchè si possano costruire politiche di promozione capaci di dare respiro in una comunità. Quella comunità che diventa ancora più  forte se parla e se si confronta sulla sicurezza con i rappresentanti delle istituzioni. A garanzia dell’economia tutta: da quella commerciale a quella turistica.

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