Contrasto alle Fumarole, avviato il piano provinciale di raccolta degli scarti agricoli

Si iniziano a raccogliere gli scarti agricoli – puliti – al centro di Contrada Perciata. Un primo step che servirà ad effettuare un primo monitoraggio e calibrare eventuali nuovi servizi da mettere in campo. Ma intanto si comincia. Un primo passo per arginare, e debellare il fenomeno delle fumarole. Ieri l’iniziativa è stata presentata proprio al centro di contrada Perciata. “E’ un progetto che non è imposto dall’alto ma proposto – ha detto il prefetto Giuseppe Ranieri –  dalle sfaccettature e applicazioni pratiche sotto il profilo del ciclo di qualità e ecologico della raccolta nel settore agricolo e che potrebbe essere anche esportato in altre regioni. Saranno programmate attività di studio e analisi assieme al Libero consorzio per implementare le attività. Non basta solo la raccolta del secco ma si punta anche alla differenziata, nel riciclo positivo di recupero di materiali diversi dal secco. Potremmo anche arrivare ad attivare macchinari di nuova generazione, se il progetto sul secco riuscirà a decollare”. La Prefettura chiede la massima collaborazione dei sindaci, degli operatori, delle associazioni di categoria, Coldiretti e Confagricoltura per attivare un “battage informativo per i propri associati affinchè il percorso avviato possa avere ampio riscontro anche nella futura implementazione”. La commissaria del Libero Consorzio, Patrizia Valenti, ha sottolineato che il progetto “nasce per rispondere all’esigenza del territorio;  con i vertici delle Forze dell’ordine presenti e collaborativi in questa idea progettuale, abbiamo ragionato su come contrastare il fenomeno delle fumarole e dell’inquinamento dalla combustione dei residui che determinano effetti negativi. L’origine del problema è lo smaltimento, vanno seguite pratiche corrette ma l’imprenditore deve avere la possibilità di portare il materiale da qualche parte. Importante che il percorso nasca da un input del pubblico ma deve nutrirsi della collaborazione. Abbiamo fatto una analisi sugli spazi da mettere a disposizione delle imprese, e abbiamo individuato il sito di Contrada Perciata. ‘Riciclo verde’ si inserisce nelle politiche ambientali non solo regionali ma europee nell’ottica del riciclo sempre più spinto . Nella sostenibilità ambientale il riciclo è fondamentale e il problema ambiente deve essere affrontato nell’ottica della sostenibilità e quindi del riciclo. È un work in progress. Vogliamo si sviluppi in base alle reali esigenze del territorio. Ci stiamo confrontando con università e aziende innovative per recuperare e trasformare con microrganismi anche il materiale plastico, nel futuro. Importante la collaborazione con associazioni di categoria e singoli imprenditori. Vogliamo capire se c’è risposta. Siamo disponibili a investire  con i nostri fondi di bilancio provinciale. Piccoli passi ma decisi, verso obiettivo finale. Invito sindaci, operatori commerciali agricoli a dare contributo al progetto per avere conferma che stiamo procedendo nella giusta direzione anche per dimensionare il progetto. Vogliamo che questa iniziativa dia fiducia al comparto. Individuati punti critici e soluzioni, il problema deve comunque essere affrontato su più fronti”.

L’iniziativa è molto apprezzata

Dai sindaci di Ragusa, Vittoria, Santa Croce ed Acate, Cassì anche nella qualità di presidente del Cda della srr,  Aiello, Di Martino e Fidone, apprezzamento per l’iniziativa, un primo passo (mai tentato finora) per dare una soluzione alla combustione selvaggia dei rifiuti agricoli nell’ottica della tutela della salute dei cittadini, della salubrità del prodotto e della tutela dell’ambiente. Per il questore di Ragusa, Vincenzo Trombadore, “il problema di sicurezza e controllo del territorio non poteva prescindere dall’ elemento culturale; un approccio di sicurezza pubblica integrato, comporta che azione di controllo condivisa nei tavoli tecnici debba però esser condivisa negli obiettivi, da parte della collettività”. E i tavoli tecnici hanno incluso anche le associazioni di categoria e le associazioni di volontariato. Per il comandante provinciale del Carabinieri, Carmine Rosciano si tratta di un’ottima iniziativa che non lascia alibi a chi si trincerava dietro ad un ‘ma dove lo smaltisco?’, e la mappatura  in programma “servirà anche a capire chi conferirà; chi non lo farà dovrà dare spiegazioni”; dello stesso tenore le dichiarazioni di Walter Mela, comandante provinciale della Guardia di finanza.

Si comincia così, ma a settembre non si esclude si possa iniziare ad aggredire ‘IL’ problema cioè quello della fratta ‘sporca’ che include anche residui plastici e che richiede altri emirati interventi. Il direttore generale del Libero consorzio, l’avvocato Nitto Rosso, ha fornito qualche elemento sulle evoluzioni possibili del progetto da calibrare anche sulle esigenze degli agricoltori ma serve grande collaborazione soprattutto dalle piccole imprese; le grandi aziende, in tema di smaltimento sono spesso già bene organizzate. Probabilmente servirà una società di gestione – potrebbe rispuntare la SoSVi, citata a titolo di esempio – concertazioni per capire nella prossima campagna agricola (settembre/novembre) quali dati saranno disponibili in tema di conferimento e smaltimento. Il progetto è aperto e articolato. L’obiettivo è chiaro, la strada è aperta: mappatura, recupero, trasporto, accettazione, essiccamento, triturazione, accantonamento, e vendita del sottoprodotto ad aziende terze. Sembra semplice, ma servirà la collaborazione di tutti 

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